Questo capitolo presenta l’uso di un social network nell’ambito di un corso destinato a un gruppo di studenti Erasmus ospiti dell’Ateneo genovese. Contraddistinti da una certa facilità d’uso e da una vasta diffusione in termini spaziali oltre che anagrafici, i social network stanno guadagnando largo consenso in ambito didattico e accademico, in quanto rappresentano tecnologie “vuote” facilmente adattabili ai diversi obiettivi curricolari. Potenziando l’interazione, favoriscono l’uso delle risorse in maniera più attiva e interattiva, rendendo autentici i compiti svolti e mettendo i discenti a confronto in una comunità virtuale di apprendimento costituita dal gruppo dei pari. Tali specificità assumono una maggiore rilevanza nell’apprendimento/insegnamento di una L2 (nel caso presentato, l’italiano L2) ove l’utilizzo degli strumenti di comunicazione è, a sua volta, parte integrante del processo di acquisizione linguistica. La scrittura per un pubblico reale, inoltre, spinge i discenti a utilizzare la lingua target prestando attenzione sia al contenuto sia alla forma per via della visibilità che contributi e commenti ottengono nell’ambiente virtuale. Valutate le potenzialità didattiche di questa risorsa del Web 2.0, è stata adottata la piattaforma Ning, costruita ad hoc per lo specifico contesto classe con il quale si è operato, anziché un servizio di social network general purpose (p.es., Facebook). Si presentano i risultati di un confronto con la stessa attività svolta in un ambiente di “virtual learning” tradizionale (nella fattispecie Moodle) che mettono in evidenza limiti e potenzialità dell’uso didattico di un social network.
Un’esperienza d’uso di Ning per la didattica dell’italiano L2
COCCOLI, MAURO;
2013-01-01
Abstract
Questo capitolo presenta l’uso di un social network nell’ambito di un corso destinato a un gruppo di studenti Erasmus ospiti dell’Ateneo genovese. Contraddistinti da una certa facilità d’uso e da una vasta diffusione in termini spaziali oltre che anagrafici, i social network stanno guadagnando largo consenso in ambito didattico e accademico, in quanto rappresentano tecnologie “vuote” facilmente adattabili ai diversi obiettivi curricolari. Potenziando l’interazione, favoriscono l’uso delle risorse in maniera più attiva e interattiva, rendendo autentici i compiti svolti e mettendo i discenti a confronto in una comunità virtuale di apprendimento costituita dal gruppo dei pari. Tali specificità assumono una maggiore rilevanza nell’apprendimento/insegnamento di una L2 (nel caso presentato, l’italiano L2) ove l’utilizzo degli strumenti di comunicazione è, a sua volta, parte integrante del processo di acquisizione linguistica. La scrittura per un pubblico reale, inoltre, spinge i discenti a utilizzare la lingua target prestando attenzione sia al contenuto sia alla forma per via della visibilità che contributi e commenti ottengono nell’ambiente virtuale. Valutate le potenzialità didattiche di questa risorsa del Web 2.0, è stata adottata la piattaforma Ning, costruita ad hoc per lo specifico contesto classe con il quale si è operato, anziché un servizio di social network general purpose (p.es., Facebook). Si presentano i risultati di un confronto con la stessa attività svolta in un ambiente di “virtual learning” tradizionale (nella fattispecie Moodle) che mettono in evidenza limiti e potenzialità dell’uso didattico di un social network.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.