La minaccia sanitaria è quella potenzialmente più pericolosa per la tenuta e il controllo di uno territorio e della sua popolazione. Le numerose epidemie dell'età preindustriale attivano una efficiente e tempestiva corrispondenza tra appositi Uffici statali e cittadini sui quali Carlo Maria Cipolla ha scritto pagine molto pregnanti. In mancanza di un'efficace azione di profilassi, l'unico strumento in mano ai governi di antico regime è l'informazione, e la conseguente e opportuna organizzazione di stringenti cordoni sanitari. All'interno del saggio, si prova a ripercorrere la vicenda della Repubblica di Genova alle prese con il "morbo contagioso" nel corso dei secoli XVI-XVIII: tirate le somme, il bilancio non è affatto negativo, dato che con l'eccezione della terribile epidemia del 1656-57 la città e il suo Dominio restano quasi del tutto immuni da contagio. È un impianto di sorveglianza, quello messo in atto da Genova, che regge tutto sommato abbastanza bene nel corso dell'età moderna; senza contare che i controlli di sanità rappresentano un'occasione perfetta per esercitare un controllo più stretto sul territorio, e in fin dei conti per conoscerlo meglio.
Pestilenze e controllo del territorio nella Repubblica di Genova
CALCAGNO, PAOLO
2012-01-01
Abstract
La minaccia sanitaria è quella potenzialmente più pericolosa per la tenuta e il controllo di uno territorio e della sua popolazione. Le numerose epidemie dell'età preindustriale attivano una efficiente e tempestiva corrispondenza tra appositi Uffici statali e cittadini sui quali Carlo Maria Cipolla ha scritto pagine molto pregnanti. In mancanza di un'efficace azione di profilassi, l'unico strumento in mano ai governi di antico regime è l'informazione, e la conseguente e opportuna organizzazione di stringenti cordoni sanitari. All'interno del saggio, si prova a ripercorrere la vicenda della Repubblica di Genova alle prese con il "morbo contagioso" nel corso dei secoli XVI-XVIII: tirate le somme, il bilancio non è affatto negativo, dato che con l'eccezione della terribile epidemia del 1656-57 la città e il suo Dominio restano quasi del tutto immuni da contagio. È un impianto di sorveglianza, quello messo in atto da Genova, che regge tutto sommato abbastanza bene nel corso dell'età moderna; senza contare che i controlli di sanità rappresentano un'occasione perfetta per esercitare un controllo più stretto sul territorio, e in fin dei conti per conoscerlo meglio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.