La povertà e il reddito, la longevità e l’istruzione… Questo volume spiega come lo studio della società nelle sue varie dimensioni abbia dato impulso alla costruzione dei tanti indicatori e indici usati – spesso impropriamente – per stabilire il livello di progresso di una data società. Si ripercorreranno le fasi attraverso le quali si è passati dall’aritmetica politica alla moderna reportistica sociale, analizzando i fattori che hanno favorito – o ostacolato – la diffusione dei numerosi studi sulla qualità della vita e sul benessere. Dei principali indicatori di riferimento – tra gli altri, il pil e l’indice di sviluppo umano – si presenteranno i punti di forza e le debolezze dal punto di vista della validità e si avanzeranno alcune proposte per un loro uso più corretto. Di fronte all’assenza di un quadro concettuale di riferimento (cos’è il benessere?), alla scarsa competenza statistica di operatori dell’informazione e di decisori politici, alla tentazione di “truccare le carte”, questo volume dà la possibilità di aprire la scatola nera dei dati così spesso citati: rendere palesi gli assunti che ne stanno alla base è l’unico modo per poter studiare la loro affidabilità e usarli in modo appropriato.
Gli indicatori sociali
PARRA SAIANI, PAOLO
2009-01-01
Abstract
La povertà e il reddito, la longevità e l’istruzione… Questo volume spiega come lo studio della società nelle sue varie dimensioni abbia dato impulso alla costruzione dei tanti indicatori e indici usati – spesso impropriamente – per stabilire il livello di progresso di una data società. Si ripercorreranno le fasi attraverso le quali si è passati dall’aritmetica politica alla moderna reportistica sociale, analizzando i fattori che hanno favorito – o ostacolato – la diffusione dei numerosi studi sulla qualità della vita e sul benessere. Dei principali indicatori di riferimento – tra gli altri, il pil e l’indice di sviluppo umano – si presenteranno i punti di forza e le debolezze dal punto di vista della validità e si avanzeranno alcune proposte per un loro uso più corretto. Di fronte all’assenza di un quadro concettuale di riferimento (cos’è il benessere?), alla scarsa competenza statistica di operatori dell’informazione e di decisori politici, alla tentazione di “truccare le carte”, questo volume dà la possibilità di aprire la scatola nera dei dati così spesso citati: rendere palesi gli assunti che ne stanno alla base è l’unico modo per poter studiare la loro affidabilità e usarli in modo appropriato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.