Nella ricerca artistica di De Dominicis il problema del tempo – formulato in modo esplicito o implicito – è centrale. Costituisce un punto focale in cui convergono tematiche eterogenee, compresa quella della rappresentazione dello spazio, e da cui irradia l’energia sovvertitrice dell’opera: basti pensare a "Il tempo, lo sbaglio lo spazio" o alla "Seconda soluzione di Immortalità (L’Universo è immobile)". Tuttavia, De Dominicis – artista estremamente ricettivo, in osmosi con la irrequieta cultura della sua epoca – più che alle speculazioni filosofiche, pare rivolgere la propria attenzione alle idee elaborate dalla scienza degli ultimi due secoli. La termodinamica, già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e, successivamente, la teoria della relatività e la meccanica quantistica suggeriscono rivoluzionari concetti di tempo, talvolta apparentemente paradossali e contrari al senso comune. Ma proprio perché in aperta discrepanza con gli assunti dell’intuizione ingenua, i nuovi mondi che la fisica, la cosmologia e, non ultima, la biologia lasciano intravedere diventano – per usare parole di Italo Calvino – "una carica propulsiva per uscire da abitudini dell’immaginazione, e vivere anche il quotidiano nei termini piu` lontani dalla nostra esperienza".
La dimensione più misteriosa
BARTOCCI, CLAUDIO
2010-01-01
Abstract
Nella ricerca artistica di De Dominicis il problema del tempo – formulato in modo esplicito o implicito – è centrale. Costituisce un punto focale in cui convergono tematiche eterogenee, compresa quella della rappresentazione dello spazio, e da cui irradia l’energia sovvertitrice dell’opera: basti pensare a "Il tempo, lo sbaglio lo spazio" o alla "Seconda soluzione di Immortalità (L’Universo è immobile)". Tuttavia, De Dominicis – artista estremamente ricettivo, in osmosi con la irrequieta cultura della sua epoca – più che alle speculazioni filosofiche, pare rivolgere la propria attenzione alle idee elaborate dalla scienza degli ultimi due secoli. La termodinamica, già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e, successivamente, la teoria della relatività e la meccanica quantistica suggeriscono rivoluzionari concetti di tempo, talvolta apparentemente paradossali e contrari al senso comune. Ma proprio perché in aperta discrepanza con gli assunti dell’intuizione ingenua, i nuovi mondi che la fisica, la cosmologia e, non ultima, la biologia lasciano intravedere diventano – per usare parole di Italo Calvino – "una carica propulsiva per uscire da abitudini dell’immaginazione, e vivere anche il quotidiano nei termini piu` lontani dalla nostra esperienza".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.