Edito in Germania nel 1982, il testo curato dal maggior critico letterario di quel Paese, Marcel Reich-Ranicki, raccoglie i contributi di venti scrittori tedeschi – nati tra il 1917 e il 1929 – che ripercorrono, con il ricordo, gli anni di scuola frequentata durante il Terzo Reich. Heinrich Böll, lo stesso Reich-Ranicki, Peter Wapnewski, Carola Stern, Siegfried Lenz, nonché Joachim Fest, Peter Rühmkorf o Günter Gaus testimoniano come il totalitarismo hitleriano riuscì a imporsi, con la sua sete di potenza e il suo dichiarato antisemitismo, in ogni ambiente educativo, dal familiare allo scolastico, dallo sportivo al sociale. Ciascun autore si sforza di rammemorare il proprio vissuto esistenziale e interiore, contestualizzandolo in città o nel piccolo paese di provincia. Emergono situazioni molto differenti, da quelle in cui l’indottrinamento non veniva affatto percepito ad altre in cui travolgente era la pressione del nazismo. Ancor più problematica diventa allora l’interpretazione di quegli anni per riuscire a comprendere come, anche da un punto di vista pedagogico, un regime totalitario si sia potuto imporre in maniera così radicale. Risalire alle cause di quanto accaduto e tentare di capire il comportamento delle masse comportano un continuo interrogarsi soprattutto sull’idea di normalità, che spesso si tramuta in una subdola normalizzazione.

Postfazione

KAISER, ANNA
2008-01-01

Abstract

Edito in Germania nel 1982, il testo curato dal maggior critico letterario di quel Paese, Marcel Reich-Ranicki, raccoglie i contributi di venti scrittori tedeschi – nati tra il 1917 e il 1929 – che ripercorrono, con il ricordo, gli anni di scuola frequentata durante il Terzo Reich. Heinrich Böll, lo stesso Reich-Ranicki, Peter Wapnewski, Carola Stern, Siegfried Lenz, nonché Joachim Fest, Peter Rühmkorf o Günter Gaus testimoniano come il totalitarismo hitleriano riuscì a imporsi, con la sua sete di potenza e il suo dichiarato antisemitismo, in ogni ambiente educativo, dal familiare allo scolastico, dallo sportivo al sociale. Ciascun autore si sforza di rammemorare il proprio vissuto esistenziale e interiore, contestualizzandolo in città o nel piccolo paese di provincia. Emergono situazioni molto differenti, da quelle in cui l’indottrinamento non veniva affatto percepito ad altre in cui travolgente era la pressione del nazismo. Ancor più problematica diventa allora l’interpretazione di quegli anni per riuscire a comprendere come, anche da un punto di vista pedagogico, un regime totalitario si sia potuto imporre in maniera così radicale. Risalire alle cause di quanto accaduto e tentare di capire il comportamento delle masse comportano un continuo interrogarsi soprattutto sull’idea di normalità, che spesso si tramuta in una subdola normalizzazione.
2008
9788870186840
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