Lo scritto, conformemente alla sua destinazione editoriale, è connotato da un approccio analitico al tema delle rinunce e delle transazioni del lavoratore (art. 2113 c.c.). Le scelte espositive adottate rivelano tuttavia la ricostruzione sistematica prescelta dell’autore. Il punto di avvio dell’indagine infatti è la qualificazione dell’invalidità ex art. 2113 c.c., e non il problema del reciproco rapporto tra inderogabilità della norma e indisponibilità dei diritti (punto di partenza, questo, di molte trattazioni in argomento). Tale scelta è coerente con la convinzione dell’autore secondo cui le indicazioni decisive per risolvere il nodo teorico dei rapporti tra inderogabilità delle nome e indisponibilità dei diritti si trovino proprio nell’art. 2113 c.c. Usualmente, invece, la soluzione del problema avviene attraverso il richiamo di argomenti dogmatici, che costituiscono il presupposto teorico per la ricostruzione del significato e della collocazione sistematica dell’art. 2113 c.c. L’approccio attento ai dati giuridici a disposizione dell’interprete convince l’autore che sia preferibile una lettura oggettivistica e non soggettivistica dell’invalidità ex art. 2113 c.c. Inoltre, l’autore critica le teorie gradualistiche dell’indisponibilità in ragione dell’incoerenza rispetto ai loro presupposti teorici, ovvero la lettura in chiave soggettivistica dell’art. 2113 c.c. Oltre alle tematiche più strettamente teoriche, non manca nel saggio lo sviluppo dei temi aventi un più immediato riflesso applicativo. Particolarmente estesa è la trattazione relativa alla conciliazione stragiudiziale delle controversie di lavoro e ai suoi limiti di validità.

Le rinunce e le transazioni del lavoratore

NOVELLA, MARCO
2007-01-01

Abstract

Lo scritto, conformemente alla sua destinazione editoriale, è connotato da un approccio analitico al tema delle rinunce e delle transazioni del lavoratore (art. 2113 c.c.). Le scelte espositive adottate rivelano tuttavia la ricostruzione sistematica prescelta dell’autore. Il punto di avvio dell’indagine infatti è la qualificazione dell’invalidità ex art. 2113 c.c., e non il problema del reciproco rapporto tra inderogabilità della norma e indisponibilità dei diritti (punto di partenza, questo, di molte trattazioni in argomento). Tale scelta è coerente con la convinzione dell’autore secondo cui le indicazioni decisive per risolvere il nodo teorico dei rapporti tra inderogabilità delle nome e indisponibilità dei diritti si trovino proprio nell’art. 2113 c.c. Usualmente, invece, la soluzione del problema avviene attraverso il richiamo di argomenti dogmatici, che costituiscono il presupposto teorico per la ricostruzione del significato e della collocazione sistematica dell’art. 2113 c.c. L’approccio attento ai dati giuridici a disposizione dell’interprete convince l’autore che sia preferibile una lettura oggettivistica e non soggettivistica dell’invalidità ex art. 2113 c.c. Inoltre, l’autore critica le teorie gradualistiche dell’indisponibilità in ragione dell’incoerenza rispetto ai loro presupposti teorici, ovvero la lettura in chiave soggettivistica dell’art. 2113 c.c. Oltre alle tematiche più strettamente teoriche, non manca nel saggio lo sviluppo dei temi aventi un più immediato riflesso applicativo. Particolarmente estesa è la trattazione relativa alla conciliazione stragiudiziale delle controversie di lavoro e ai suoi limiti di validità.
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