Questo studio ha come oggetto le rappresentazioni del coinvolgimento dell’esercito britannico in Sudan, nel periodo che va dalla distruzione del corpo di spedizione egiziano comandato dal generale Hicks a Shaykan (1883), alla battaglia di Omdurman (1898) e alla sconfitta finale del Khalifa ‘Abdullahi a Umm Dibaykarat (1899), passando per i clamori suscitati dall’assedio e dalla caduta di Khartoum, e dalla morte del Generale Gordon. Combattuto in una regione del globo molto distante dai confini nazionali e scarsamente rilevante dal punto di vista politico o militare, il conflitto, con le sue alterne vicende e i suoi momenti di stallo, assunse in Gran Bretagna una spiccata dimensione simbolica e mobilitò una varietà di discorsi che investivano rilevanti preoccupazioni epocali, relative in ultimo al destino stesso della nazione e dell’Impero. Questo capitolo della storia culturale inglese viene qui esplorato prendendo in esame un ampio ventaglio di produzioni testuali (opere di narrativa e di poesia, memoriali e instant books, articoli di rivista e di giornale), ed evidenziando le irrisolte tensioni che le attraversano, e che si declinano nella polarizzazione tra patriottismo liberale e nazionalismo jingoista, o nell’irrisolta contraddizione tra celebrazione del progresso e nostalgie atavistiche.
"For Honour, not honours". Studio sulle rappresentazioni del conflitto anglo-sudanese
VILLA, LUISA
2009-01-01
Abstract
Questo studio ha come oggetto le rappresentazioni del coinvolgimento dell’esercito britannico in Sudan, nel periodo che va dalla distruzione del corpo di spedizione egiziano comandato dal generale Hicks a Shaykan (1883), alla battaglia di Omdurman (1898) e alla sconfitta finale del Khalifa ‘Abdullahi a Umm Dibaykarat (1899), passando per i clamori suscitati dall’assedio e dalla caduta di Khartoum, e dalla morte del Generale Gordon. Combattuto in una regione del globo molto distante dai confini nazionali e scarsamente rilevante dal punto di vista politico o militare, il conflitto, con le sue alterne vicende e i suoi momenti di stallo, assunse in Gran Bretagna una spiccata dimensione simbolica e mobilitò una varietà di discorsi che investivano rilevanti preoccupazioni epocali, relative in ultimo al destino stesso della nazione e dell’Impero. Questo capitolo della storia culturale inglese viene qui esplorato prendendo in esame un ampio ventaglio di produzioni testuali (opere di narrativa e di poesia, memoriali e instant books, articoli di rivista e di giornale), ed evidenziando le irrisolte tensioni che le attraversano, e che si declinano nella polarizzazione tra patriottismo liberale e nazionalismo jingoista, o nell’irrisolta contraddizione tra celebrazione del progresso e nostalgie atavistiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.