Non soltanto la televisione italiana è stata “berlusconizzata” ma anche la società, e grazie alla conquista di una vera e propria egemonia culturale – nel senso gramsciano del termine -, la finale occupazione della politica è stata relativamente semplice. In Italia non esiste un discorso liberal-democratico condiviso sulla base del quale sarebbe forse stato possibile impedire che Berlusconi acquisisse tutto il potere e tutti i poteri: quello esecutivo in quanto Presidente del Consiglio, quello legislativo avendo una maggioranza ampia e prona a soddisfare tutti i suoi desideri (si vedano le numerose leggi ad personam predisposte per risolvere i suoi guai giudiziari), un controllo sul giudiziario ottenuto depotenziando il controllo di legalità grazie alla delegittimazione della magistratura, il controllo molto ampio sul quarto potere ovvero la stampa che dovrebbe esercitare un essenziale ruolo di controllo sul sistema politico, e il controllo monopolistico del “quinto potere”, la televisione. In un quadro politico post-democratico è evidente che Berlusconi ha svolto un ruolo del tutto speciale, interpretando diverse parti in commedia: quella dell’uomo politico che interpreta da sempre la politica come strumento che una piccola élite deve egemonizzare per i propri fini, l’imprenditore che usa la politica per favorire i propri fini economici, l’uomo che controlla i media e può quindi favorire una parte politica che lo ricompenserà favorendo i suoi affari. Nel laboratorio italiano, il sistema ha raggiunto una purezza assoluta, riunendo in una sola persona le tre funzioni economiche, politiche e mediatiche del nuovo sistema oligarchico della post-democrazia.

« La télévision italienne berlusconisée »

GUZZETTI, LUCA
2009-01-01

Abstract

Non soltanto la televisione italiana è stata “berlusconizzata” ma anche la società, e grazie alla conquista di una vera e propria egemonia culturale – nel senso gramsciano del termine -, la finale occupazione della politica è stata relativamente semplice. In Italia non esiste un discorso liberal-democratico condiviso sulla base del quale sarebbe forse stato possibile impedire che Berlusconi acquisisse tutto il potere e tutti i poteri: quello esecutivo in quanto Presidente del Consiglio, quello legislativo avendo una maggioranza ampia e prona a soddisfare tutti i suoi desideri (si vedano le numerose leggi ad personam predisposte per risolvere i suoi guai giudiziari), un controllo sul giudiziario ottenuto depotenziando il controllo di legalità grazie alla delegittimazione della magistratura, il controllo molto ampio sul quarto potere ovvero la stampa che dovrebbe esercitare un essenziale ruolo di controllo sul sistema politico, e il controllo monopolistico del “quinto potere”, la televisione. In un quadro politico post-democratico è evidente che Berlusconi ha svolto un ruolo del tutto speciale, interpretando diverse parti in commedia: quella dell’uomo politico che interpreta da sempre la politica come strumento che una piccola élite deve egemonizzare per i propri fini, l’imprenditore che usa la politica per favorire i propri fini economici, l’uomo che controlla i media e può quindi favorire una parte politica che lo ricompenserà favorendo i suoi affari. Nel laboratorio italiano, il sistema ha raggiunto una purezza assoluta, riunendo in una sola persona le tre funzioni economiche, politiche e mediatiche del nuovo sistema oligarchico della post-democrazia.
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