“Attività rischiose socialmente utili e repressione dei disastri colposi da parte della giurisprudenza” fa parte di un volume curato nel 2010 da Roberto Bartoli e intitolato “Responsabilità penale e rischio nelle attività mediche e d’impresa”, che raccoglie gli atti del Convegno omonimo svoltosi a Firenze il 6 e 7 maggio 2009 e organizzato col fondo di ricerca Prin 2006. Il capitolo analizza una serie di disastri colposi di grande risonanza pubblica avvenuti nell’ambito di attività produttive o di trasporto, ossia attività lecite, ancorché rischiose, in quanto socialmente utili. Li distingue preliminarmente in disastri istantanei (disastri ferroviari del Pendolino e di Ponte Chiasso, quello aviatorio di Linate e quello ambientale di Seveso) e disastri “ad effetto differito” (disastri ambientali di Porto Marghera e Cengio); nonché in disastri nei quali il rischio è noto e normativamente disciplinato (trasporti) e disastri nei quali il rischio è incerto, in quanto manca la prova scientifica che un materiale, una sostanza o un procedimento produttivo sia pericoloso (è il caso del cvm utilizzato a Porto Marghera). Dall’analisi giurisprudenziale emerge la mancanza di una direttrice comune e uniforme nell’accertamento della causalità, della colpa, della posizione di garanzia. In particolare, nei disastri in cui sia sotto accusa un fattore ignoto o sospetto di nocività si riscontra una notevole difficoltà di accertamento con riguardo alla causalità; nei disastri derivanti da rischio determinato e noto, invece, le difficoltà si annidano soprattutto nell’individuazione dei soggetti titolari di posizioni di garanzia e responsabili delle omissioni colpose. “Socially useful risky activities and repression of negligent disasters by judges” is part of a volume, directed in 2010 by R. Bartoli and entitled “Criminal liability and risk in medical and undertaking activities”, that collects acts from the Florence meeting in May 6th and 7th 2009, organized with Research fund Prin 2006. Chapter analyses some famous negligent disasters happened in ambit of productive or conveyance activities, or rather lawful activities that are risky but socially useful. Disaster are first of all divided in immediate (such as Pendolino and Ponte Chiasso railway disasters, Linate air disaster, Seveso environmental disaster), and “delayed effect disasters” (such as Porto Marghera and Cengio environmental disasters). Then they are also divided in disasters with uncertain risk, because there is not scientific evidence that a material, a substance or a productive process is dangerous (such as cvm used in Porto Marghera). From judgement analyses it appears that there’s no common and uniform leading principle with regard to evidence of chain of causation, negligence and duty of care. In disasters where risk is unknown or suspected of harm, evidence of causation is very hard; in disasters caused by known and determined risk, difficulties concern above all evidence of who has the duty of care and is liability for negligent omissions in the disasters.

Attività rischiose socialmente utili e repressione di disastri colposi da parte della giurisprudenza

MADEO, ANTONELLA
2010-01-01

Abstract

“Attività rischiose socialmente utili e repressione dei disastri colposi da parte della giurisprudenza” fa parte di un volume curato nel 2010 da Roberto Bartoli e intitolato “Responsabilità penale e rischio nelle attività mediche e d’impresa”, che raccoglie gli atti del Convegno omonimo svoltosi a Firenze il 6 e 7 maggio 2009 e organizzato col fondo di ricerca Prin 2006. Il capitolo analizza una serie di disastri colposi di grande risonanza pubblica avvenuti nell’ambito di attività produttive o di trasporto, ossia attività lecite, ancorché rischiose, in quanto socialmente utili. Li distingue preliminarmente in disastri istantanei (disastri ferroviari del Pendolino e di Ponte Chiasso, quello aviatorio di Linate e quello ambientale di Seveso) e disastri “ad effetto differito” (disastri ambientali di Porto Marghera e Cengio); nonché in disastri nei quali il rischio è noto e normativamente disciplinato (trasporti) e disastri nei quali il rischio è incerto, in quanto manca la prova scientifica che un materiale, una sostanza o un procedimento produttivo sia pericoloso (è il caso del cvm utilizzato a Porto Marghera). Dall’analisi giurisprudenziale emerge la mancanza di una direttrice comune e uniforme nell’accertamento della causalità, della colpa, della posizione di garanzia. In particolare, nei disastri in cui sia sotto accusa un fattore ignoto o sospetto di nocività si riscontra una notevole difficoltà di accertamento con riguardo alla causalità; nei disastri derivanti da rischio determinato e noto, invece, le difficoltà si annidano soprattutto nell’individuazione dei soggetti titolari di posizioni di garanzia e responsabili delle omissioni colpose. “Socially useful risky activities and repression of negligent disasters by judges” is part of a volume, directed in 2010 by R. Bartoli and entitled “Criminal liability and risk in medical and undertaking activities”, that collects acts from the Florence meeting in May 6th and 7th 2009, organized with Research fund Prin 2006. Chapter analyses some famous negligent disasters happened in ambit of productive or conveyance activities, or rather lawful activities that are risky but socially useful. Disaster are first of all divided in immediate (such as Pendolino and Ponte Chiasso railway disasters, Linate air disaster, Seveso environmental disaster), and “delayed effect disasters” (such as Porto Marghera and Cengio environmental disasters). Then they are also divided in disasters with uncertain risk, because there is not scientific evidence that a material, a substance or a productive process is dangerous (such as cvm used in Porto Marghera). From judgement analyses it appears that there’s no common and uniform leading principle with regard to evidence of chain of causation, negligence and duty of care. In disasters where risk is unknown or suspected of harm, evidence of causation is very hard; in disasters caused by known and determined risk, difficulties concern above all evidence of who has the duty of care and is liability for negligent omissions in the disasters.
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