Nell’ambito della ricerca CNR “Il giardino storico della Liguria: conoscenza, valorizzazione e restauro”, il testo racconta come la diffusione dell’insediamento di villa in Liguria sia strettamente legata alla morfologia dei luoghi e al sistema organizzativo dei coltivi che si sono sviluppati con specifiche caratteristiche, assumendo un ruolo fondamentale nella trasformazione del paesaggio. In particolare i versanti acclivi hanno determinato lo sviluppo di un paesaggio agrario ottenuto attraverso trasformazione delle colline meglio esposte in sistemi agricoli terrazzati, che interessano una vastissima parte del territorio regionale. A partire dal Medioevo, la trasformazione del paesaggio agrario si estende e raggiunge la maggiore estensione e maturità nei secoli Xv, XVI e XVII: su ampie porzioni di versante si organizzano veri e propri sistemi di villa, secondo percorsi principali, trasformando alcune zone della Liguria, ed in particolare il suburbio genovese, in un paesaggio-giardino straordinario, ammirato da viaggiatori e studiosi. Il rapporto tra edificio di villa, giardino, bosco e paesaggio agrario è molto significativo ed articolato in diversi modi, soprattutto negli esempi di maggiore rilevanza, nei quali la villa ligure assume due diversi ruoli: il ruolo di residenza temporanea di una grande famiglia (villa-palazzo), con compiti di rappresentanza e di controllo del territorio, e il ruolo di centro di coltivatura (villa-podere), con abitazione del “manente”, in cui il proprietario si reca durante i raccolti. Il testo individua e descrive alcuni rilevanti sistemi di villa-giardino-paesaggio, negli ambiti del Genovesato, del Savonese e del Tigullio, con riferimenti anche alle zone di Bordighera, del Sanremese e dell’Albenganese e del territorio spezzino, concludendo con alcune note metodologiche per l’analisi dei sistemi paesistici.

La diffusione dell’insediamento di villa nel territorio ligure

GHERSI, ADRIANA
2006-01-01

Abstract

Nell’ambito della ricerca CNR “Il giardino storico della Liguria: conoscenza, valorizzazione e restauro”, il testo racconta come la diffusione dell’insediamento di villa in Liguria sia strettamente legata alla morfologia dei luoghi e al sistema organizzativo dei coltivi che si sono sviluppati con specifiche caratteristiche, assumendo un ruolo fondamentale nella trasformazione del paesaggio. In particolare i versanti acclivi hanno determinato lo sviluppo di un paesaggio agrario ottenuto attraverso trasformazione delle colline meglio esposte in sistemi agricoli terrazzati, che interessano una vastissima parte del territorio regionale. A partire dal Medioevo, la trasformazione del paesaggio agrario si estende e raggiunge la maggiore estensione e maturità nei secoli Xv, XVI e XVII: su ampie porzioni di versante si organizzano veri e propri sistemi di villa, secondo percorsi principali, trasformando alcune zone della Liguria, ed in particolare il suburbio genovese, in un paesaggio-giardino straordinario, ammirato da viaggiatori e studiosi. Il rapporto tra edificio di villa, giardino, bosco e paesaggio agrario è molto significativo ed articolato in diversi modi, soprattutto negli esempi di maggiore rilevanza, nei quali la villa ligure assume due diversi ruoli: il ruolo di residenza temporanea di una grande famiglia (villa-palazzo), con compiti di rappresentanza e di controllo del territorio, e il ruolo di centro di coltivatura (villa-podere), con abitazione del “manente”, in cui il proprietario si reca durante i raccolti. Il testo individua e descrive alcuni rilevanti sistemi di villa-giardino-paesaggio, negli ambiti del Genovesato, del Savonese e del Tigullio, con riferimenti anche alle zone di Bordighera, del Sanremese e dell’Albenganese e del territorio spezzino, concludendo con alcune note metodologiche per l’analisi dei sistemi paesistici.
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