Nella cultura giuridica degli ultimi anni è progressivamente emerso il principio di trasparenza come strumento per garantire alcuni importanti diritti dei cittadini. L'obiettivo esplicito di questo lavoro è quello di valutare la consistenza e l'impatto di una specifica "regola di trasparenza" introdotta dal legislatore trentacinque anni fa: l'identità tra colui che costituisce formalmente la controparte del lavoratore subordinato e colui che effettivamente utilizza la prestazione dedotta in contratto. Il volume propone un itinerario guidato dalla regolamentazione alla deregolamentazione del procedimento di acquisizione del fattore lavoro, seguendo la parabola, prima ascendente e poi discendente, del principio di trasparenza: dalla configurazione del divieto di interposizione nella l.n. 1369/1960, alle prime questioni relative alla temporanea ed occasionale dissociazione tra titolarità formale ed utilizzazione concreta del rapporto di lavoro, affrontando le più complesse questioni relative ad un uso flessibile della manodopera nelle imprese di gruppo; dalle timide legittimazioni di un distacco finalizzato al mantenimento del posto di lavoro in ipotesi di crisi aziendali, alle ipotesi di esplicito superamento del divieto di interposizione con il riconoscimento legislativo del lavoro interinale.
Titolarità dei rapporti di lavoro e regole di trasparenza. Interposizione, imprese di gruppo, lavoro interinale
DESIMONE, GISELLA
1995-01-01
Abstract
Nella cultura giuridica degli ultimi anni è progressivamente emerso il principio di trasparenza come strumento per garantire alcuni importanti diritti dei cittadini. L'obiettivo esplicito di questo lavoro è quello di valutare la consistenza e l'impatto di una specifica "regola di trasparenza" introdotta dal legislatore trentacinque anni fa: l'identità tra colui che costituisce formalmente la controparte del lavoratore subordinato e colui che effettivamente utilizza la prestazione dedotta in contratto. Il volume propone un itinerario guidato dalla regolamentazione alla deregolamentazione del procedimento di acquisizione del fattore lavoro, seguendo la parabola, prima ascendente e poi discendente, del principio di trasparenza: dalla configurazione del divieto di interposizione nella l.n. 1369/1960, alle prime questioni relative alla temporanea ed occasionale dissociazione tra titolarità formale ed utilizzazione concreta del rapporto di lavoro, affrontando le più complesse questioni relative ad un uso flessibile della manodopera nelle imprese di gruppo; dalle timide legittimazioni di un distacco finalizzato al mantenimento del posto di lavoro in ipotesi di crisi aziendali, alle ipotesi di esplicito superamento del divieto di interposizione con il riconoscimento legislativo del lavoro interinale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.