Qui non c’è niente da leggere è un volume nato a seguito dell'omonima mostra dedicata al libro d’artista, genere multiforme e complesso che ha dato vita a un importante filone espressivo tra anni Sessanta e Ottanta del Novecento, collegato all’omologa mostra del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova (11 gennaio / 30 marzo 2024). Il libro d’artista è un oggetto ambiguo, non sempre adatto alle mensole di una libreria, inquieto tra i dipinti e le sculture di un museo. È difficile da definire, a volte rispetta la struttura dell’edizione tradizionale, a volte espande le possibilità di tecniche e materiali fino a diventare quasi irriconoscibile. Libri che non si possono sfogliare come quello in pietra onice di Mirella Bentivoglio o i Racconti non raccontati di Li Chi Choi, libri visuali che escludono l’alfabeto in favore delle immagini, come The Reader di Coco Gordon, Pieces of reality di Philip Corner, Forsenic e Places di Berty Skuber, esemplari che prediligono la parola scritta, la quale tuttavia, frammentata e reinterpretata diviene quasi illeggibile... Qui non c'è niente da leggere è un piccolo volume che tenta di fare il punto su alcune questioni cruciali che riguardano il libro, la sua ricezione e la sua conservazione attuale.

Qui non c'è niente da leggere. Libri d'artista dagli archivi genovesi. Catalogo della mostra (Genova, 11 gennaio-28 aprile 2024). Ediz. illustrata

Bassini, Veronica
2024-01-01

Abstract

Qui non c’è niente da leggere è un volume nato a seguito dell'omonima mostra dedicata al libro d’artista, genere multiforme e complesso che ha dato vita a un importante filone espressivo tra anni Sessanta e Ottanta del Novecento, collegato all’omologa mostra del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova (11 gennaio / 30 marzo 2024). Il libro d’artista è un oggetto ambiguo, non sempre adatto alle mensole di una libreria, inquieto tra i dipinti e le sculture di un museo. È difficile da definire, a volte rispetta la struttura dell’edizione tradizionale, a volte espande le possibilità di tecniche e materiali fino a diventare quasi irriconoscibile. Libri che non si possono sfogliare come quello in pietra onice di Mirella Bentivoglio o i Racconti non raccontati di Li Chi Choi, libri visuali che escludono l’alfabeto in favore delle immagini, come The Reader di Coco Gordon, Pieces of reality di Philip Corner, Forsenic e Places di Berty Skuber, esemplari che prediligono la parola scritta, la quale tuttavia, frammentata e reinterpretata diviene quasi illeggibile... Qui non c'è niente da leggere è un piccolo volume che tenta di fare il punto su alcune questioni cruciali che riguardano il libro, la sua ricezione e la sua conservazione attuale.
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