Questo paper si propone di presentare una ricostruzione delle attività organizzate dalle associazioni di “vela solidale”, attraverso lo studio di un progetto a favore di minori in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Genova, denominato “Le voci del mare”, svolto per la durata di sette mesi da giugno a dicembre 2022. Con il termine “vela solidale” si identificano diverse attività che considerano la pratica velica, e quindi «il mare e le barche come luoghi di educazione, ma anche di integrazione per chi ha differenti abilità.» (UVS 2011, p. 9). Queste attività sono molto articolate e dirette a diverse aree di disabilità e disagio: disabili fisici e psichici, tossicodipendenti, minori affidati alla giustizia, adolescenti in difficoltà. Per gli interventi in alcune aree particolari, si può parlare “velaterapia”: «terapia che si propone di inserire il paziente in un piccolo gruppo di velisti, con un obiettivo operativo, per ricondurlo all’equilibrio psicofisico» (Treccani – Vocabolario, neologismi 2008). Queste iniziative sono realizzate da associazioni che, nella loro grande maggioranza, sono raccolte nella Unione Italiana Vela Solidale, organizzazione del Terzo Settore, e che operano quasi sempre in collaborazione con enti locali, strutture socio-sanitarie territoriali e scuole. Attraverso questo studio di caso, la ricerca si propone i seguenti obiettivi: • descrivere le associazioni aderenti alla UIVS, come soggetto del Terzo Settore; • ricostruire, in chiave “idealtipica”, i progetti di “vela solidale”, ricostruendo i rapporti tra le associazioni, i servizi sociali territoriali e gli altri stakeholders; • evidenziare gli aspetti positivi di questi progetti ma anche quelli che presentano alcune criticità; tra gli altri: unitarietà/eterogeneità del metodo; la formazione degli operatori; la valutazione degli interventi. Sotto il profilo metodologico, la ricerca si muoverà sia sul piano teorico che su quello empirico. Dopo aver approfondito la conoscenza del tema attraverso la raccolta e lo studio di pubblicazioni scientifiche, documenti e materiali relativi all’avvio e allo sviluppo delle attività di vela solidale, in Italia e all’estero, per la parte empirica si utilizzeranno le seguenti tecniche d’indagine: • studio del progetto attraverso l’analisi delle delibere comunali e dei documenti di rendicontazione; • interviste semi-strutturate con operatori / testimoni privilegiati. I risultati di questo studio, a carattere esplorativo, si propongono di risultare utili per operatori dei servizi sociali che interagiscono con associazioni della vela solidale per la realizzazione di queste attività e, allo stesso tempo, possono essere costituire una base di partenza per rispondere a ulteriori domande di ricerca.
Le associazioni della vela solidale nell’interazione con i Servizi sociali: note da uno studio di caso
agostino massa
2024-01-01
Abstract
Questo paper si propone di presentare una ricostruzione delle attività organizzate dalle associazioni di “vela solidale”, attraverso lo studio di un progetto a favore di minori in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Genova, denominato “Le voci del mare”, svolto per la durata di sette mesi da giugno a dicembre 2022. Con il termine “vela solidale” si identificano diverse attività che considerano la pratica velica, e quindi «il mare e le barche come luoghi di educazione, ma anche di integrazione per chi ha differenti abilità.» (UVS 2011, p. 9). Queste attività sono molto articolate e dirette a diverse aree di disabilità e disagio: disabili fisici e psichici, tossicodipendenti, minori affidati alla giustizia, adolescenti in difficoltà. Per gli interventi in alcune aree particolari, si può parlare “velaterapia”: «terapia che si propone di inserire il paziente in un piccolo gruppo di velisti, con un obiettivo operativo, per ricondurlo all’equilibrio psicofisico» (Treccani – Vocabolario, neologismi 2008). Queste iniziative sono realizzate da associazioni che, nella loro grande maggioranza, sono raccolte nella Unione Italiana Vela Solidale, organizzazione del Terzo Settore, e che operano quasi sempre in collaborazione con enti locali, strutture socio-sanitarie territoriali e scuole. Attraverso questo studio di caso, la ricerca si propone i seguenti obiettivi: • descrivere le associazioni aderenti alla UIVS, come soggetto del Terzo Settore; • ricostruire, in chiave “idealtipica”, i progetti di “vela solidale”, ricostruendo i rapporti tra le associazioni, i servizi sociali territoriali e gli altri stakeholders; • evidenziare gli aspetti positivi di questi progetti ma anche quelli che presentano alcune criticità; tra gli altri: unitarietà/eterogeneità del metodo; la formazione degli operatori; la valutazione degli interventi. Sotto il profilo metodologico, la ricerca si muoverà sia sul piano teorico che su quello empirico. Dopo aver approfondito la conoscenza del tema attraverso la raccolta e lo studio di pubblicazioni scientifiche, documenti e materiali relativi all’avvio e allo sviluppo delle attività di vela solidale, in Italia e all’estero, per la parte empirica si utilizzeranno le seguenti tecniche d’indagine: • studio del progetto attraverso l’analisi delle delibere comunali e dei documenti di rendicontazione; • interviste semi-strutturate con operatori / testimoni privilegiati. I risultati di questo studio, a carattere esplorativo, si propongono di risultare utili per operatori dei servizi sociali che interagiscono con associazioni della vela solidale per la realizzazione di queste attività e, allo stesso tempo, possono essere costituire una base di partenza per rispondere a ulteriori domande di ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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