Per anni la e di “electronic”, prefissa ai vari settori dell’attività umana (government, commerce, learning, health…), ha accompagnato lo sviluppo e la diffusione dell’informatica, trasformando parole comuni in affascinanti neologismi hi-tech. Un giorno il prefisso “e” è stato collocato davanti a “waste” (rifiuto), ed è nata una delle grandi “brutte parole” del nuovo millennio: “e-waste”. Il trend positivo delle “e” doveva considerarsi interrotto! Un’inversione di tendenza che non è però stata oggetto di grande attenzione. Il settore ICT ha a lungo ignorato i milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di spazzatura assolutamente reale. Produzione, uso ed eliminazione di un computer hanno però un impatto ambientale diretto sempre più significativo. Questo libro parla di computer obsoleti ma ancora funzionanti e di come allungarne il ciclo di vita. Nella prima parte introduce il lettore al tema dei rifiuti elettronici, del loro smaltimento, dei possibili danni a salute e ambiente e spiega come anche in Italia sia diventata operativa la normativa europea sui RAEE (Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Spesso non è però l’hardware ad essere superato, ma il software. Per questo il libro dimostra come l’open source sia in grado di ritardare la dismissione dei computer – lo testimoniano diversi casi di riuso in scuole e pubbliche amministrazioni. Nella parte finale lo sguardo è rivolto al futuro della ricerca che punta alla sostenibilità ambientale nel settore informatico. Ripensare dunque, per riusare e ridurre i rifiuti elettronici. Rivolto a tutti coloro che possiedono un computer, il libro è scritto con un linguaggio scientifico ma divulgativo. Gli informatici potranno trarne diversi spunti di riflessione; le scuole indicazioni per riusare in modo nuovo computer ancora funzionanti; le pubbliche amministrazioni o le aziende che dismettono i propri PC suggerimenti per ripensare a come usarli in modo diverso.
Il computer sostenibile
Giovanna Sissa
2008-01-01
Abstract
Per anni la e di “electronic”, prefissa ai vari settori dell’attività umana (government, commerce, learning, health…), ha accompagnato lo sviluppo e la diffusione dell’informatica, trasformando parole comuni in affascinanti neologismi hi-tech. Un giorno il prefisso “e” è stato collocato davanti a “waste” (rifiuto), ed è nata una delle grandi “brutte parole” del nuovo millennio: “e-waste”. Il trend positivo delle “e” doveva considerarsi interrotto! Un’inversione di tendenza che non è però stata oggetto di grande attenzione. Il settore ICT ha a lungo ignorato i milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di spazzatura assolutamente reale. Produzione, uso ed eliminazione di un computer hanno però un impatto ambientale diretto sempre più significativo. Questo libro parla di computer obsoleti ma ancora funzionanti e di come allungarne il ciclo di vita. Nella prima parte introduce il lettore al tema dei rifiuti elettronici, del loro smaltimento, dei possibili danni a salute e ambiente e spiega come anche in Italia sia diventata operativa la normativa europea sui RAEE (Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Spesso non è però l’hardware ad essere superato, ma il software. Per questo il libro dimostra come l’open source sia in grado di ritardare la dismissione dei computer – lo testimoniano diversi casi di riuso in scuole e pubbliche amministrazioni. Nella parte finale lo sguardo è rivolto al futuro della ricerca che punta alla sostenibilità ambientale nel settore informatico. Ripensare dunque, per riusare e ridurre i rifiuti elettronici. Rivolto a tutti coloro che possiedono un computer, il libro è scritto con un linguaggio scientifico ma divulgativo. Gli informatici potranno trarne diversi spunti di riflessione; le scuole indicazioni per riusare in modo nuovo computer ancora funzionanti; le pubbliche amministrazioni o le aziende che dismettono i propri PC suggerimenti per ripensare a come usarli in modo diverso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.