Spesso la contemporaneità ripropone la fiaba sotto vesti rinnovate, esibendo trasformazioni che coinvolgono ogni possibile aspetto della narrazione. Le protagoniste femminili, in particolare, sono quelle che mostrano i cambiamenti più significativi: nell’aspetto, nell’habitus, nel carattere. La cross-medialità, poi, ha reso evidente come il passaggio di una storia da un medium all’altro approfondisca ancora di più la distanza delle fiabe contemporanee da quelle tradizionali. Interessante l’esempio di un videogioco, Cinders, sviluppato e pubblicato dallo studio MoaCube nel 2012. Si tratta di un’avventura grafica che ha come protagonista una Cenerentola particolare, che trova in se stessa non solo una grande voglia di riscatto e di autonomia, ma una forza d’animo che la porta ad operare scelte per nulla scontate. La scelta di proporre un videogioco che potrebbe essere considerato “archeologico”, vista la rapidità nella quale evolve il settore, è dettata non solo dalla particolarità della protagonista, che si colloca al confine tra la tradizione fiabesca e la contemporaneità immaginativa, ma per il fatto di utilizzare al suo interno una pluralità di linguaggi e strumenti narrativi: pure essendo un videogame, infatti, propone nella struttura e nell’utilizzo il meccanismo della scelta multipla e pluridirezionale propria del libro-gioco, rendendo possibile, ad ogni utilizzo, seguire percorsi e ottenere finali alternativi. Si tratta, dunque, a tutti gli effetti di una narrazione ibrida, estremamente complessa ed articolata, che rappresenta per tanti aspetti l’anello di congiunzione di tante tradizioni narrative e come tale, forse, vale la pena di essere indagata.

Cinders. Un'eroina di fiaba tra libro-game e videogioco

Anna Antoniazzi
2024-01-01

Abstract

Spesso la contemporaneità ripropone la fiaba sotto vesti rinnovate, esibendo trasformazioni che coinvolgono ogni possibile aspetto della narrazione. Le protagoniste femminili, in particolare, sono quelle che mostrano i cambiamenti più significativi: nell’aspetto, nell’habitus, nel carattere. La cross-medialità, poi, ha reso evidente come il passaggio di una storia da un medium all’altro approfondisca ancora di più la distanza delle fiabe contemporanee da quelle tradizionali. Interessante l’esempio di un videogioco, Cinders, sviluppato e pubblicato dallo studio MoaCube nel 2012. Si tratta di un’avventura grafica che ha come protagonista una Cenerentola particolare, che trova in se stessa non solo una grande voglia di riscatto e di autonomia, ma una forza d’animo che la porta ad operare scelte per nulla scontate. La scelta di proporre un videogioco che potrebbe essere considerato “archeologico”, vista la rapidità nella quale evolve il settore, è dettata non solo dalla particolarità della protagonista, che si colloca al confine tra la tradizione fiabesca e la contemporaneità immaginativa, ma per il fatto di utilizzare al suo interno una pluralità di linguaggi e strumenti narrativi: pure essendo un videogame, infatti, propone nella struttura e nell’utilizzo il meccanismo della scelta multipla e pluridirezionale propria del libro-gioco, rendendo possibile, ad ogni utilizzo, seguire percorsi e ottenere finali alternativi. Si tratta, dunque, a tutti gli effetti di una narrazione ibrida, estremamente complessa ed articolata, che rappresenta per tanti aspetti l’anello di congiunzione di tante tradizioni narrative e come tale, forse, vale la pena di essere indagata.
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