Lasciata polemicamente la conferenza di pace di Parigi in disaccordo con le posizioni su cui la stessa si stava assestando, John Maynard Keynes dà alle stampe, nel dicembre del 1919, Le conseguenze economiche della pace, testo quanto mai critico sull’operato delle diplomazie europee e del loro tentativo di ridisegnare confini e rapporti in Europa all’indomani della I Guerra Mondiale. La valenza dell’opera, la cui risonanza è sin da subito enorme, è stata variamente giudicata dagli studiosi nei decenni successivi. Tuttavia è innegabile che Le conseguenze economiche della pace rimanga uno dei testi più significativi sul tema della pace in Europa all’indomani della Grande Guerra. Muovendo da qui, il lavoro prende in esame l’idea del tempo nell’analisi politica di Keynes e mette in evidenza tanto come essa possa essere utilizzata quale criterio interpretativo delle critiche mosse dall’economista britannico a un Conferenza di Parigi a suo dire incapace di porre fine alla guerra civile europea, quanto come la stessa possa forse rivelarsi utile dal punto di vista analitico – quasi a guisa di lezione appresa – anche per leggere in generale il tema della pace inteso come problema del politico.
Num Carthago delenda est? John Maynard Keynes e il problema politico del tempo nella guerra civile europea
A. Catanzaro
2023-01-01
Abstract
Lasciata polemicamente la conferenza di pace di Parigi in disaccordo con le posizioni su cui la stessa si stava assestando, John Maynard Keynes dà alle stampe, nel dicembre del 1919, Le conseguenze economiche della pace, testo quanto mai critico sull’operato delle diplomazie europee e del loro tentativo di ridisegnare confini e rapporti in Europa all’indomani della I Guerra Mondiale. La valenza dell’opera, la cui risonanza è sin da subito enorme, è stata variamente giudicata dagli studiosi nei decenni successivi. Tuttavia è innegabile che Le conseguenze economiche della pace rimanga uno dei testi più significativi sul tema della pace in Europa all’indomani della Grande Guerra. Muovendo da qui, il lavoro prende in esame l’idea del tempo nell’analisi politica di Keynes e mette in evidenza tanto come essa possa essere utilizzata quale criterio interpretativo delle critiche mosse dall’economista britannico a un Conferenza di Parigi a suo dire incapace di porre fine alla guerra civile europea, quanto come la stessa possa forse rivelarsi utile dal punto di vista analitico – quasi a guisa di lezione appresa – anche per leggere in generale il tema della pace inteso come problema del politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.