Se, come riassumeva Arduino Agnelli in un volume oramai non più recente, “la cultura mitteleuropea si caratterizza pure per la sua contraddittoria molteplicità” è certo difficile trovare un paese ovvero un’area geografica che maggiormente esemplifichi questo carattere dell’Ucraina. Contraddizioni e molteplicità spesso fertili, spesso infinitamente drammatiche che vengono alla luce in maniera quasi paradossale nella breve avventura della Repubblica Popolare Ucraina (1917- 1922). Era un periodo in cui i leader della Ukrains’ka Narodna Respublika offrivano agli ebrei “unprecedented civil rights” e, allo stesso momento, persone che operavano in nome dello stesso movimento insanguinavano shtetlakh e quartieri ebraici con una violenza anch’essa forse mai vista prima, quasi preannunciando le catastrofi della prossima guerra mondiale. Movimenti artistici straordinari, a cui partecipavano artisti di fama mondiale, rinnovavano le basi dell’immaginario e dell’identificazione identitaria per ebrei e per ucraini, ma venivano presto travolti dalle purghe, cancellati dalla presa di potere degli ex colleghi di cammino comunisti e pro-sovietici – anche la loro memoria è tuttora virtualmente rimossa: poco utilizzabile dai fautori di concezioni del mondo nazionalistiche e totalizzanti. Eppure, nelle drammatiche contraddizioni del periodo, un tentativo di creazione di una nazione che fosse anche hinter-nationale, come nella celebre definizione di Johannes Urzidill, era stato compiuto in questo paese, e in queste poche pagine si cerca di darne un sintetico panorama, nella speranza che esso dia un piccolo contribuito alla conoscenza di un paese il cui destino si trova oggi, suo malgrado, al centro della storia europea.
ESPERIMENTI DI MITTELEUROPA: LA REPUBBLICA POPOLARE UCRAINA (1917-1922)
Laura Quercioli
2023-01-01
Abstract
Se, come riassumeva Arduino Agnelli in un volume oramai non più recente, “la cultura mitteleuropea si caratterizza pure per la sua contraddittoria molteplicità” è certo difficile trovare un paese ovvero un’area geografica che maggiormente esemplifichi questo carattere dell’Ucraina. Contraddizioni e molteplicità spesso fertili, spesso infinitamente drammatiche che vengono alla luce in maniera quasi paradossale nella breve avventura della Repubblica Popolare Ucraina (1917- 1922). Era un periodo in cui i leader della Ukrains’ka Narodna Respublika offrivano agli ebrei “unprecedented civil rights” e, allo stesso momento, persone che operavano in nome dello stesso movimento insanguinavano shtetlakh e quartieri ebraici con una violenza anch’essa forse mai vista prima, quasi preannunciando le catastrofi della prossima guerra mondiale. Movimenti artistici straordinari, a cui partecipavano artisti di fama mondiale, rinnovavano le basi dell’immaginario e dell’identificazione identitaria per ebrei e per ucraini, ma venivano presto travolti dalle purghe, cancellati dalla presa di potere degli ex colleghi di cammino comunisti e pro-sovietici – anche la loro memoria è tuttora virtualmente rimossa: poco utilizzabile dai fautori di concezioni del mondo nazionalistiche e totalizzanti. Eppure, nelle drammatiche contraddizioni del periodo, un tentativo di creazione di una nazione che fosse anche hinter-nationale, come nella celebre definizione di Johannes Urzidill, era stato compiuto in questo paese, e in queste poche pagine si cerca di darne un sintetico panorama, nella speranza che esso dia un piccolo contribuito alla conoscenza di un paese il cui destino si trova oggi, suo malgrado, al centro della storia europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.