L’articolo si interroga sul periodo nel quale Odisseo, di ritorno da Troia, vive per dieci anni l’esperienza dell’essere in transito, ossia dell’essere un individuo costretto dalle circostanze a vivere l’incerto rapporto con un’alterità che si presenta talvolta amica, più spesso nemica e che ne condiziona vita e scelte. Si tratta di un momento relazionale – e, dunque, politico – segnato dalla precarietà, dall’incertezza, dalla paura, un momento che insiste di conseguenza sulla dimensione securitaria in una maniera che non è tuttavia unidirezionale: Odisseo è sì straniero rispetto agli altri, ma anche quest’ultimi lo sono rispetto a lui e non sempre il ruolo giocato dai vari attori si mantiene costante e identico. L’Itacense è talvolta lo xénos che chiede di essere accolto, altre lo straniero che, invece, diviene nemico dei popoli che incontra. La dimensione dell’alterità, quell’alterità che Bauman tipizza nei due paradigmi del turista e del vagabondo, si rivela analiticamente proficua per inquadrare la figura dell’Odisseo xénos la quale, lungi dall’incarnarsi ora in un modello ora nell’altro, ne costituisce invero la sintesi, una sintesi che ha nelle conseguenze di questa ambiguità sul piano securitario il proprio punto di caduta.

Un po' turista e un po' vagabondo. Suggestioni baumaniane nella lettura politica dell'Odisseo xénos?

A. Catanzaro
2023-01-01

Abstract

L’articolo si interroga sul periodo nel quale Odisseo, di ritorno da Troia, vive per dieci anni l’esperienza dell’essere in transito, ossia dell’essere un individuo costretto dalle circostanze a vivere l’incerto rapporto con un’alterità che si presenta talvolta amica, più spesso nemica e che ne condiziona vita e scelte. Si tratta di un momento relazionale – e, dunque, politico – segnato dalla precarietà, dall’incertezza, dalla paura, un momento che insiste di conseguenza sulla dimensione securitaria in una maniera che non è tuttavia unidirezionale: Odisseo è sì straniero rispetto agli altri, ma anche quest’ultimi lo sono rispetto a lui e non sempre il ruolo giocato dai vari attori si mantiene costante e identico. L’Itacense è talvolta lo xénos che chiede di essere accolto, altre lo straniero che, invece, diviene nemico dei popoli che incontra. La dimensione dell’alterità, quell’alterità che Bauman tipizza nei due paradigmi del turista e del vagabondo, si rivela analiticamente proficua per inquadrare la figura dell’Odisseo xénos la quale, lungi dall’incarnarsi ora in un modello ora nell’altro, ne costituisce invero la sintesi, una sintesi che ha nelle conseguenze di questa ambiguità sul piano securitario il proprio punto di caduta.
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