Il Web è un villaggio globale. Ma esso, in quanto villaggio e non polis, è una realtà tribale, claustrofobica e a-democratica, tanto quanto le primitive realtà di convivenza umana, caratterizzate da totem inviolabili e dal costante ricorso a capri espiatori. Questo libro analizza la nuova antropologia del virtuale, e riflette sulle dinamiche relazionali ed umane che si svolgono online. L’autrice identifica ipotesi educative, paradigmi letterari e gesti filosofici che, gettati nella Rete, ridimensionerebbero situazioni di nuova violenza come il cyber-bullismo: nella contemporaneità globale è urgente arginare i nuovi totalitarismi virtuali e lo sguardo altrui sempre posato su di sé attraverso il recupero dell’interiorità, affinché i cittadini di una futura polis globale sappiano, orgogliosamente e responsabilmente, che stare su Facebook non è e non potrà mai essere l’unico modo di stare al mondo.
Dal Villaggio globale alla polis globale
Arsena A
2018-01-01
Abstract
Il Web è un villaggio globale. Ma esso, in quanto villaggio e non polis, è una realtà tribale, claustrofobica e a-democratica, tanto quanto le primitive realtà di convivenza umana, caratterizzate da totem inviolabili e dal costante ricorso a capri espiatori. Questo libro analizza la nuova antropologia del virtuale, e riflette sulle dinamiche relazionali ed umane che si svolgono online. L’autrice identifica ipotesi educative, paradigmi letterari e gesti filosofici che, gettati nella Rete, ridimensionerebbero situazioni di nuova violenza come il cyber-bullismo: nella contemporaneità globale è urgente arginare i nuovi totalitarismi virtuali e lo sguardo altrui sempre posato su di sé attraverso il recupero dell’interiorità, affinché i cittadini di una futura polis globale sappiano, orgogliosamente e responsabilmente, che stare su Facebook non è e non potrà mai essere l’unico modo di stare al mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.