Dalla tomba 22 (XXV) del Secondo Sepolcreto del Vallone a Corchiano , provengono un'hydria ed un askos discoidale falisci a figure rosse di estremo interesse poiché sembrano riflettere l'iconografia del noto episodio al centro della favola di Esopo La volpe e la cicogna. Sul ventre dell'hydria sono raffigurate una cicogna con il becco immerso in una labrum e dietro di esso una volpe intenta a leccare la zampa sinistra della cicogna; sull'askos discoidale sono raffigurate una volpe in corsa con capo retrospicente e dall'altra parte una cicogna con ali spiegate. Secondo L. Savignoni i due vasi sono un documento iconografico della ben nota favola di Esopo La volpe e la cicogna. La raffigurazione della cicogna che si abbevera ad un labrum è ben nota sia nella ceramica attica che nella ceramica falisca a figure rosse. Il riferimento potrebbe essere sia immediato (all'acqua presente nel labrum e all'acqua destinata ad essere contenuta nell'hydria) che simbolico. Il confronto con altre raffigurazioni di questo tipo conduce all'inquadramento della scena nell'ambito di abluzione (nuziale o precedente l'incontro amoroso) connessa al desiderio sessuale. Come abbiamo visto, però, nella scena del volatile che si abbevera presso il labrum presente sulla nostra hydria è presente anche la figura del quadrupede, che, in caso di riferimento a scene di abluzione o di desiderio sessuale non avrebbe alcun ruolo precipuo. Non è però escluso, a nostro avviso, che le raffigurazioni presenti sull’hydria e sull’askos, alla stregua delle altre (peraltro molto comuni nell’antichità), nelle quali un animale più aggressivo ne assale o ne insidia un altro più remissivo ed indifeso, siano allusive al destino dell’uomo minacciato dalla morte

"Echi della favola di Esopo "La volpe e la cicogna" nella ceramica falisca a figure rosse"

AMBROSINI L
2018-01-01

Abstract

Dalla tomba 22 (XXV) del Secondo Sepolcreto del Vallone a Corchiano , provengono un'hydria ed un askos discoidale falisci a figure rosse di estremo interesse poiché sembrano riflettere l'iconografia del noto episodio al centro della favola di Esopo La volpe e la cicogna. Sul ventre dell'hydria sono raffigurate una cicogna con il becco immerso in una labrum e dietro di esso una volpe intenta a leccare la zampa sinistra della cicogna; sull'askos discoidale sono raffigurate una volpe in corsa con capo retrospicente e dall'altra parte una cicogna con ali spiegate. Secondo L. Savignoni i due vasi sono un documento iconografico della ben nota favola di Esopo La volpe e la cicogna. La raffigurazione della cicogna che si abbevera ad un labrum è ben nota sia nella ceramica attica che nella ceramica falisca a figure rosse. Il riferimento potrebbe essere sia immediato (all'acqua presente nel labrum e all'acqua destinata ad essere contenuta nell'hydria) che simbolico. Il confronto con altre raffigurazioni di questo tipo conduce all'inquadramento della scena nell'ambito di abluzione (nuziale o precedente l'incontro amoroso) connessa al desiderio sessuale. Come abbiamo visto, però, nella scena del volatile che si abbevera presso il labrum presente sulla nostra hydria è presente anche la figura del quadrupede, che, in caso di riferimento a scene di abluzione o di desiderio sessuale non avrebbe alcun ruolo precipuo. Non è però escluso, a nostro avviso, che le raffigurazioni presenti sull’hydria e sull’askos, alla stregua delle altre (peraltro molto comuni nell’antichità), nelle quali un animale più aggressivo ne assale o ne insidia un altro più remissivo ed indifeso, siano allusive al destino dell’uomo minacciato dalla morte
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