Un oggetto di indagine complesso come il cantiere dei portali della cattedrale lucchese richiede, in via preliminare, un impianto di dati obiettivi (sequenza di fasi costruttive, indizi datanti) a cui ancorare il discorso. Comporre la pluralità dei linguaggi e le disparità qualitative sotto la lente della natura corale della bottega medievale, superare l’impostazione filologica che ha finora animato il dibattito attorno a questi rilievi, consente poi di apprezzarne la reale portata: testimonianza dei know how di maestri lombardi interpreti della cultura di pragmatica ed efficiente gestione del cantiere che incardina la tradizione padana, quello di Lucca è davvero un cantiere “campionese”. Ma nei brani più alti di questa scultura si affacciano esiti di introspezione psicologica che guardano in direzioni decisamente diverse rispetto a quel retroterra culturale. In essi è l’ultimo atto di un linguaggio scultoreo troncato dalla svolta che la “modernità” di Nicola Pisano imprime sulla linea evolutiva dell’arte italiana.

Un cantiere campionese in Toscana alle soglie della “modernità”. I portali di San Martino a Lucca

Aurora Corio
2020-01-01

Abstract

Un oggetto di indagine complesso come il cantiere dei portali della cattedrale lucchese richiede, in via preliminare, un impianto di dati obiettivi (sequenza di fasi costruttive, indizi datanti) a cui ancorare il discorso. Comporre la pluralità dei linguaggi e le disparità qualitative sotto la lente della natura corale della bottega medievale, superare l’impostazione filologica che ha finora animato il dibattito attorno a questi rilievi, consente poi di apprezzarne la reale portata: testimonianza dei know how di maestri lombardi interpreti della cultura di pragmatica ed efficiente gestione del cantiere che incardina la tradizione padana, quello di Lucca è davvero un cantiere “campionese”. Ma nei brani più alti di questa scultura si affacciano esiti di introspezione psicologica che guardano in direzioni decisamente diverse rispetto a quel retroterra culturale. In essi è l’ultimo atto di un linguaggio scultoreo troncato dalla svolta che la “modernità” di Nicola Pisano imprime sulla linea evolutiva dell’arte italiana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1065338
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