L’immagine oggetto di culto è connotata dalle elaborazioni narrative relative alla sua origine, inventio o capacità di operare miracoli, che ne rivelano la agency sovrannaturale; ma a definirne lo status concorrono anche gli interventi materiali tesi a manifestarne il carattere eccezionale, chiarendone l’alterità rispetto alle rappresentazioni non miracolose. Una funzione fondamentale di mediazione hanno, da questo punto di vista, le strutture di incorniciatura. La cornice è comunque necessario parergon della raffigurazione, ma quando diventa essa stessa rappresentazione, in un processo di ‘incastratura’ che genera un «caso limite di immagine nell’immagine», si carica di polarità opposte, di testo e di contesto, di rappresentazione e di presentazione, quale parte di una configurazione composita che assume valenza semantica complessa. Questo contributo – inserito in un volume, curato dalla medesima autrice, che comprende la schedatura completa di tutti i santuari presenti sul territorio ligure – sceglie questa specifica chiave di lettura quale punto di osservazione privilegiato per l’analisi non solo delle principali effigi miracolose (in più casi icone bizantine) venerate nel contesto della Repubblica di Genova, ma anche delle nuove immagini “mediatrici” a vario titolo e in diversi materiali prodotte – soprattutto tra XVI e XVIII secolo – per incorniciare e presentare ai fedeli gli oggetti di culto.

Strategie di ostensione delle immagini di culto nei santuari liguri: cornici con figure e ‘framing images’

Laura Stagno
2021-01-01

Abstract

L’immagine oggetto di culto è connotata dalle elaborazioni narrative relative alla sua origine, inventio o capacità di operare miracoli, che ne rivelano la agency sovrannaturale; ma a definirne lo status concorrono anche gli interventi materiali tesi a manifestarne il carattere eccezionale, chiarendone l’alterità rispetto alle rappresentazioni non miracolose. Una funzione fondamentale di mediazione hanno, da questo punto di vista, le strutture di incorniciatura. La cornice è comunque necessario parergon della raffigurazione, ma quando diventa essa stessa rappresentazione, in un processo di ‘incastratura’ che genera un «caso limite di immagine nell’immagine», si carica di polarità opposte, di testo e di contesto, di rappresentazione e di presentazione, quale parte di una configurazione composita che assume valenza semantica complessa. Questo contributo – inserito in un volume, curato dalla medesima autrice, che comprende la schedatura completa di tutti i santuari presenti sul territorio ligure – sceglie questa specifica chiave di lettura quale punto di osservazione privilegiato per l’analisi non solo delle principali effigi miracolose (in più casi icone bizantine) venerate nel contesto della Repubblica di Genova, ma anche delle nuove immagini “mediatrici” a vario titolo e in diversi materiali prodotte – soprattutto tra XVI e XVIII secolo – per incorniciare e presentare ai fedeli gli oggetti di culto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1064604
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