Genova accusa l’insufficienza di aree verdi pubblicamente accessibili, o — più in generale — di spazi attrezzati messi a servizio della comunità per la promozione della socialità e dell’interazione; soffre la loro disorganica distribuzione sul territorio comunale nonché un’anacronistica mancanza di flessibilità alle esigenze e alle comodità confezionate dalla stagione contemporanea. Dotare Genova di nuovi spazi pubblici è una priorità, un impegno imprescindibile per favorire e rivalutare le carenti attività all’aperto. Dotare Genova di un’arteria, percorribile a piedi senza interruzioni, da Vesima a Capolungo è una sperimentazione possibile: lo comprovano le proposte elaborate dagli studenti del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2A (a.a. 2016–2017), che insegnano come la città sia in grado di metabolizzare le trasformazioni per lei prefigurate se si riserva di perseguire la logica dell’intervento minuto sull’esistente, procedendo per ricuciture e innesti, per aggiunte e sottrazioni. I progetti sviluppati lavorano fisicamente sul dettaglio architettonico, agendo su una scala più ampia solo in un secondo momento — come necessaria conseguenza.

Matita e cazzuola

Elisabetta Canepa
2018-01-01

Abstract

Genova accusa l’insufficienza di aree verdi pubblicamente accessibili, o — più in generale — di spazi attrezzati messi a servizio della comunità per la promozione della socialità e dell’interazione; soffre la loro disorganica distribuzione sul territorio comunale nonché un’anacronistica mancanza di flessibilità alle esigenze e alle comodità confezionate dalla stagione contemporanea. Dotare Genova di nuovi spazi pubblici è una priorità, un impegno imprescindibile per favorire e rivalutare le carenti attività all’aperto. Dotare Genova di un’arteria, percorribile a piedi senza interruzioni, da Vesima a Capolungo è una sperimentazione possibile: lo comprovano le proposte elaborate dagli studenti del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2A (a.a. 2016–2017), che insegnano come la città sia in grado di metabolizzare le trasformazioni per lei prefigurate se si riserva di perseguire la logica dell’intervento minuto sull’esistente, procedendo per ricuciture e innesti, per aggiunte e sottrazioni. I progetti sviluppati lavorano fisicamente sul dettaglio architettonico, agendo su una scala più ampia solo in un secondo momento — come necessaria conseguenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1056273
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