Nel volume 'Roberto Menghi: architetto e designer.' sono raccolte le prime indagini e i primi significativi risultati delle ricerche sull’opera di Roberto Menghi (1920-2006) effettuate a partire dai materiali d’archivio conservati allo CSAC di Parma tramite la rilettura della sporadica bibliografia esistente e grazie all’analisi di alcuni edifici. La pubblicazione, rivolta soprattutto agli studiosi e agli appassionati, non vuole essere una trattazione monografica, ossia non ha il fine di ricostruire interamente la carriera dell’autore: anche per questo non presenta una lettura cronologica delle sue opere, di cui si propone un inedito regesto completo. Essa ha la finalità di chiarire lo stato dell’arte relativamente agli studi su Roberto Menghi, di fornire una prima lettura critica del suo lavoro, di approfondire alcune tematiche specifiche e di rappresentare uno strumento per le future indagini sul progettista. Il lavoro è frutto della collaborazione fra il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e il Dottorato di Architettura e Design del Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova. *** Un terreno di esplorazioni e innesti che Roberto Menghi ha sondato, con singolare assiduità, riguarda la microscala della dimensione abitativa. Qui sono gemmati alcuni tra gli ibridi – di architettura e design – più celebri della sua opera: il capanno turistico ‘Guscio’, premiato con il Compasso d’Oro nel 1967, e le tendecabine per l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, disegnate con Ignazio Gardella nel 1965, sono due esempi presentati nel volume autobiografico edito da Electa nel 2000. I semi, da cui questi progetti sono germogliati, possono essere rintracciati in una poliedrica serie di lezioni sulla scienza della casa o, meglio definibile, ‘scienza della casetta’, intraprese da Roberto Menghi sin da giovanissimo, quando nel 1946 aderisce all’impresa promossa dall’ottava edizione della Triennale di Milano per la costituzione del quartiere visionario QT8.

Una ricerca sperimentale alla microscala dell’abitare

Elisabetta Canepa
2020-01-01

Abstract

Nel volume 'Roberto Menghi: architetto e designer.' sono raccolte le prime indagini e i primi significativi risultati delle ricerche sull’opera di Roberto Menghi (1920-2006) effettuate a partire dai materiali d’archivio conservati allo CSAC di Parma tramite la rilettura della sporadica bibliografia esistente e grazie all’analisi di alcuni edifici. La pubblicazione, rivolta soprattutto agli studiosi e agli appassionati, non vuole essere una trattazione monografica, ossia non ha il fine di ricostruire interamente la carriera dell’autore: anche per questo non presenta una lettura cronologica delle sue opere, di cui si propone un inedito regesto completo. Essa ha la finalità di chiarire lo stato dell’arte relativamente agli studi su Roberto Menghi, di fornire una prima lettura critica del suo lavoro, di approfondire alcune tematiche specifiche e di rappresentare uno strumento per le future indagini sul progettista. Il lavoro è frutto della collaborazione fra il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e il Dottorato di Architettura e Design del Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova. *** Un terreno di esplorazioni e innesti che Roberto Menghi ha sondato, con singolare assiduità, riguarda la microscala della dimensione abitativa. Qui sono gemmati alcuni tra gli ibridi – di architettura e design – più celebri della sua opera: il capanno turistico ‘Guscio’, premiato con il Compasso d’Oro nel 1967, e le tendecabine per l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, disegnate con Ignazio Gardella nel 1965, sono due esempi presentati nel volume autobiografico edito da Electa nel 2000. I semi, da cui questi progetti sono germogliati, possono essere rintracciati in una poliedrica serie di lezioni sulla scienza della casa o, meglio definibile, ‘scienza della casetta’, intraprese da Roberto Menghi sin da giovanissimo, quando nel 1946 aderisce all’impresa promossa dall’ottava edizione della Triennale di Milano per la costituzione del quartiere visionario QT8.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1055826
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