La banca dati raccoglie le informazioni fondamentali sui concorsi a cattedre universitarie svolti nelle discipline storiche dal 1859, anno dell’entrata in vigore della legge Casati, primo ordinamento complessivo del sistema scolastico e accademico nazionale, al 1960, anno del primo concorso per una cattedra in Storia contemporanea. L’obiettivo fondamentale della raccolta è quello di offrire un quadro d’insieme delle pratiche di formazione della comunità accademica, raccogliendo in un unico strumento di consultazione gli esiti della principale e più caratteristica modalità di immissione in ruolo negli atenei italiani. Il panorama di riferimento è, in particolare, quello delle materie di afferenza storica, considerato secondo criteri adeguati alle dinamiche di sviluppo di un settore disciplinare caratterizzato, nel corso dei decenni, da una crescente complessità. Se infatti per i primi decenni si sono potuti individuare facilmente i corsi in cui il campo di studi veniva coltivato in quelli di Storia antica e moderna e Storia del diritto, con l’andare del tempo si sono registrate dapprima suddivisioni delle materie su base cronologica, poi, soprattutto a partire dagli anni Venti del Novecento, una moltiplicazione delle specializzazioni e degli orientamenti che ha finanche reso complesso individuare quali cattedre possono efficacemente essere riportate al campo di studi storico. Da questo punto di vista abbiamo ritenuto opportuno, ai fini del completamento del database, evitare la soluzione puramente formalistica di includere gli insegnamenti la cui titolatura contenesse il termine “storia” o sue derivazioni; si è piuttosto proceduto ad aggregare materie che nei programmi contenessero riferimenti precisi a temi e questioni presenti nei corsi di Storia originari, e che ai primi concorsi includessero tra i commissari un numero rilevante di studiosi incardinati all’università in corsi di area storica già consolidati. Ogni scheda fa riferimento a una singola pratica concorsuale: ognuna di esse contiene le date di scadenza del bando e di stesura del verbale della commissione giudicatrice, e i dati relativi alla disciplina, alla sede per cui è stata indetta la selezione, all’identità dei partecipanti e dei commissari, e ai vincitori. Per gran parte del periodo considerato, il regolamento delle pratiche concorsuali ha fatto sì che gli esiti della selezione avessero effetti più ampi della semplice assegnazione della cattedra messa in palio. Nel 1904, il regolamento stilato dal ministro Vittorio Emanuele Orlando ha istituito la designazione di una terna graduata di vincitori che avrebbero potuto essere reclutati direttamente da altre sedi; fino ad allora, inoltre, in base alle regole approvate nel 1875 ottenere l’eleggibilità nei concorsi a professore ordinario apriva a chi avesse potuto contare su almeno un triennio di insegnamento la stabilizzazione. Di conseguenza, per completare il quadro degli effetti di ogni concorso, per tutti i casi si è proceduto a raccogliere anche gli eventuali mutamenti nella posizione professionale determinata dagli esiti della procedura per tutti i partecipanti. Le fonti fondamentali a cui si è fatto ricorso per il reperimento dei dati sono il Bollettino ufficiale della Pubblica istruzione (BPI), nelle sue varie denominazioni, dall’inizio della sua pubblicazione nel 1875. Per le selezioni degli anni precedenti, e per la verifica di eventuali dati incerti, si è acceduto alla documentazione relativa ai «Concorsi a cattedre nelle università» conservata, nelle diverse serie che coprono (pur con alcune discontinuità) gli anni 1860-1954, tra le carte della Direzione generale dell’Istruzione superiore (DGIS) del Ministero della Pubblica istruzione (MPI) presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS). La ricostruzione degli effetti delle selezioni concorsuali sulle carriere è avvenuta attraverso lo spoglio dell’Annuario dell’istruzione pubblica, integrato dai tre versamenti relativi ai «Fascicoli dei professori universitari» tra le carte della DGIS.

Storia, storici e politiche accademiche nell’Italia unita (1859-1960)

M. Caponi;
2016-01-01

Abstract

La banca dati raccoglie le informazioni fondamentali sui concorsi a cattedre universitarie svolti nelle discipline storiche dal 1859, anno dell’entrata in vigore della legge Casati, primo ordinamento complessivo del sistema scolastico e accademico nazionale, al 1960, anno del primo concorso per una cattedra in Storia contemporanea. L’obiettivo fondamentale della raccolta è quello di offrire un quadro d’insieme delle pratiche di formazione della comunità accademica, raccogliendo in un unico strumento di consultazione gli esiti della principale e più caratteristica modalità di immissione in ruolo negli atenei italiani. Il panorama di riferimento è, in particolare, quello delle materie di afferenza storica, considerato secondo criteri adeguati alle dinamiche di sviluppo di un settore disciplinare caratterizzato, nel corso dei decenni, da una crescente complessità. Se infatti per i primi decenni si sono potuti individuare facilmente i corsi in cui il campo di studi veniva coltivato in quelli di Storia antica e moderna e Storia del diritto, con l’andare del tempo si sono registrate dapprima suddivisioni delle materie su base cronologica, poi, soprattutto a partire dagli anni Venti del Novecento, una moltiplicazione delle specializzazioni e degli orientamenti che ha finanche reso complesso individuare quali cattedre possono efficacemente essere riportate al campo di studi storico. Da questo punto di vista abbiamo ritenuto opportuno, ai fini del completamento del database, evitare la soluzione puramente formalistica di includere gli insegnamenti la cui titolatura contenesse il termine “storia” o sue derivazioni; si è piuttosto proceduto ad aggregare materie che nei programmi contenessero riferimenti precisi a temi e questioni presenti nei corsi di Storia originari, e che ai primi concorsi includessero tra i commissari un numero rilevante di studiosi incardinati all’università in corsi di area storica già consolidati. Ogni scheda fa riferimento a una singola pratica concorsuale: ognuna di esse contiene le date di scadenza del bando e di stesura del verbale della commissione giudicatrice, e i dati relativi alla disciplina, alla sede per cui è stata indetta la selezione, all’identità dei partecipanti e dei commissari, e ai vincitori. Per gran parte del periodo considerato, il regolamento delle pratiche concorsuali ha fatto sì che gli esiti della selezione avessero effetti più ampi della semplice assegnazione della cattedra messa in palio. Nel 1904, il regolamento stilato dal ministro Vittorio Emanuele Orlando ha istituito la designazione di una terna graduata di vincitori che avrebbero potuto essere reclutati direttamente da altre sedi; fino ad allora, inoltre, in base alle regole approvate nel 1875 ottenere l’eleggibilità nei concorsi a professore ordinario apriva a chi avesse potuto contare su almeno un triennio di insegnamento la stabilizzazione. Di conseguenza, per completare il quadro degli effetti di ogni concorso, per tutti i casi si è proceduto a raccogliere anche gli eventuali mutamenti nella posizione professionale determinata dagli esiti della procedura per tutti i partecipanti. Le fonti fondamentali a cui si è fatto ricorso per il reperimento dei dati sono il Bollettino ufficiale della Pubblica istruzione (BPI), nelle sue varie denominazioni, dall’inizio della sua pubblicazione nel 1875. Per le selezioni degli anni precedenti, e per la verifica di eventuali dati incerti, si è acceduto alla documentazione relativa ai «Concorsi a cattedre nelle università» conservata, nelle diverse serie che coprono (pur con alcune discontinuità) gli anni 1860-1954, tra le carte della Direzione generale dell’Istruzione superiore (DGIS) del Ministero della Pubblica istruzione (MPI) presso l’Archivio centrale dello Stato (ACS). La ricostruzione degli effetti delle selezioni concorsuali sulle carriere è avvenuta attraverso lo spoglio dell’Annuario dell’istruzione pubblica, integrato dai tre versamenti relativi ai «Fascicoli dei professori universitari» tra le carte della DGIS.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1054475
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