I soldati corsi dell’esercito genovese venivano impegnati per compiti di polizia nel Dominio di Terraferma (la Liguria), e in primo luogo per il presidio e per le azioni in campagna contro i banditi. Nel Settecento avevano ormai assunto le caratteristiche di una gendarmeria, grazie alla loro capacità di operare come fanteria leggera. Inizialmente Fino al 1738 le truppe corse erano inquadrate in compagnie; nel 1738 le compagnie esistenti vennero riunite in due battaglioni, il «Roccatagliata» e il «Giacomone»; durante la guerra di successione austriaca i battaglioni furono trasformati in reggimenti di due battaglioni. Dopo la fine della guerra, nell’ambito della riorganizzazione dell’esercito, i reggimenti «Aiaccio» e «Bastia», formati da un battaglione ciascuno, presento il posto dei reggimenti preesistenti. Nel 1765 i due reggimenti vennero sciolti e sostituiti dal «Reggimento Corso». Compagnie, battaglioni e reggimenti rappresentavano unità amministrative. Le unità operative erano di piccole dimensioni, e quando erano definite con un nome venivano chiamate «distaccamenti». Il presidio del territorio, in posti di guardia e postamenti, e le operazioni dei distaccamenti in campagna caratterizzavano la vita operativa delle truppe corse come forze di polizia. Nel 1727 i corsi dispiegati sul territorio ligure, fuori dalle fortezze principali (Savona, Santa Maria, Finale, Sarzana-Sarzanello) e da Genova, erano 392. I distaccamenti più grandi, quelli che arrivavano a contare circa 25 uomini, erano tre (Novi, Sanremo e Val Bisagno) mentre la maggior parte degli altri non superavano i 10 uomini. Le norme imponevano la rotazione dei soldati inquadrati nei vari distaccamenti, ma nel corso del secolo si affermò sempre più la consuetudine di lasciare i soldati di stanza nello stesso luogo per anni, il che produceva tanto una migliore conoscenza del territorio – utile nella guerriglia contro i banditi – sia una relativa integrazione con la popolazione locale, un aspetto negativo, perché poteva creare legami e relazioni d’interesse con le parentele che sostenevano i banditi.
La répression du banditisme en Ligurie (XVIIe-XVIIIe siècle)
Beri, Emiliano
2020-01-01
Abstract
I soldati corsi dell’esercito genovese venivano impegnati per compiti di polizia nel Dominio di Terraferma (la Liguria), e in primo luogo per il presidio e per le azioni in campagna contro i banditi. Nel Settecento avevano ormai assunto le caratteristiche di una gendarmeria, grazie alla loro capacità di operare come fanteria leggera. Inizialmente Fino al 1738 le truppe corse erano inquadrate in compagnie; nel 1738 le compagnie esistenti vennero riunite in due battaglioni, il «Roccatagliata» e il «Giacomone»; durante la guerra di successione austriaca i battaglioni furono trasformati in reggimenti di due battaglioni. Dopo la fine della guerra, nell’ambito della riorganizzazione dell’esercito, i reggimenti «Aiaccio» e «Bastia», formati da un battaglione ciascuno, presento il posto dei reggimenti preesistenti. Nel 1765 i due reggimenti vennero sciolti e sostituiti dal «Reggimento Corso». Compagnie, battaglioni e reggimenti rappresentavano unità amministrative. Le unità operative erano di piccole dimensioni, e quando erano definite con un nome venivano chiamate «distaccamenti». Il presidio del territorio, in posti di guardia e postamenti, e le operazioni dei distaccamenti in campagna caratterizzavano la vita operativa delle truppe corse come forze di polizia. Nel 1727 i corsi dispiegati sul territorio ligure, fuori dalle fortezze principali (Savona, Santa Maria, Finale, Sarzana-Sarzanello) e da Genova, erano 392. I distaccamenti più grandi, quelli che arrivavano a contare circa 25 uomini, erano tre (Novi, Sanremo e Val Bisagno) mentre la maggior parte degli altri non superavano i 10 uomini. Le norme imponevano la rotazione dei soldati inquadrati nei vari distaccamenti, ma nel corso del secolo si affermò sempre più la consuetudine di lasciare i soldati di stanza nello stesso luogo per anni, il che produceva tanto una migliore conoscenza del territorio – utile nella guerriglia contro i banditi – sia una relativa integrazione con la popolazione locale, un aspetto negativo, perché poteva creare legami e relazioni d’interesse con le parentele che sostenevano i banditi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.