Gli approcci al Faculty Development sono numerosi e possono essere classificati, secondo il modello di Yvonne Steinert, in quattro categorie: individuali informali, individuali formali, di gruppo informali e di gruppo formali (Steinert, 2010). L’università di Genova cerca di utilizzare tutte e quattro le tipologie di attività formative, ma investe, in particolar modo, in un corso longitudinale lungo, ovvero di lunga durata, rivolto a un gruppo di circa trenta docenti per anno accademico. La letteratura scientifica rivela che i corsi lunghi permettono di creare una sorta di task force all’interno degli atenei, che può diventare un gruppo promotore di cambiamenti significativi. Un percorso lungo, riservato a un gruppo limitato di docenti, permette di far acquisire, in modo sistematico e approfondino, il bagaglio pedagogico-didattico necessario per modificare le proprie conoscenze e i propri comportamenti nell’area della progettazione e della realizzazione del proprio insegnamento (Gruppen, 2014; Coggi, 2019). L’Università di Genova ha pianificato e realizzato due edizioni del corso FOR.I.U., rispettivamente nell’A.A. 2018/19 e nell’A.A. 2019/20. Il corso dura 30 ore e si svolge con cadenza bimensile da gennaio ad aprile di ogni anno. È utilizzato un approccio Design-based research per riprogettare le varie edizioni del corso (Barab et al. 2004; Dolmans et al., 2012). Per entrambe le edizioni sono stati prescelti 30 docenti strutturati (professori ordinari, associati e ricercatori) provenienti da tutti e ventidue i dipartimenti dell’ateneo genovese. Il programma del corso prevede sei argomenti: 1. riflessione sul ruolo del docente universitario; 2. le basi psicologiche e neurofisiologiche dell’apprendimento; 3. la scrittura della scheda di insegnamento, con particolare attenzione alla scrittura degli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento, secondo il modello dell’allineamento costruttivo; 4. i metodi didattici interattivi; 5. le tecnologie per l’insegnamento; 6. i metodi di valutazione. I metodi formativi hanno cercato di privilegiare una didattica attiva e interattiva in piccoli gruppi in aula, e l’assegnazione di compiti a casa, al fine di applicare le conoscenze apprese ai propri insegnamenti, sul modello del progetto IRIDI dell’Università di Torino (Coggi, 2019). È stata utilizzata anche la valutazione formativa tramite la valutazione tra pari, o peer review, delle schede di insegnamento rinnovate. Al termine (del corso), è stato chiesto a ogni docente di riprogettare una parte di un suo insegnamento e di svolgere una mini-lezione, tramite il format del micro-teaching, utilizzando le strategie didattiche apprese durante il corso (gli incontri). [O non scrivi “corso” all’inizio, o lo cambi alla fine] I docenti hanno espresso la valutazione di FOR.I.U. tramite il metodo RSQC2. Durante il convegno verranno illustrati i risultati del gradimento da parte dei partecipanti alle due edizioni e i risultati della ri- progettazione del corso, secondo il metodo del design-based research approach
Il corso di formazione all’innovazione didattica universitaria (FOR.I.U.) dell’Università di Genova
Lotti Antonella;Bracco Fabrizio;Carnasciali Maria Maddalena;Rossi Micaela;Rui Marina;Tonetti Michela
2020-01-01
Abstract
Gli approcci al Faculty Development sono numerosi e possono essere classificati, secondo il modello di Yvonne Steinert, in quattro categorie: individuali informali, individuali formali, di gruppo informali e di gruppo formali (Steinert, 2010). L’università di Genova cerca di utilizzare tutte e quattro le tipologie di attività formative, ma investe, in particolar modo, in un corso longitudinale lungo, ovvero di lunga durata, rivolto a un gruppo di circa trenta docenti per anno accademico. La letteratura scientifica rivela che i corsi lunghi permettono di creare una sorta di task force all’interno degli atenei, che può diventare un gruppo promotore di cambiamenti significativi. Un percorso lungo, riservato a un gruppo limitato di docenti, permette di far acquisire, in modo sistematico e approfondino, il bagaglio pedagogico-didattico necessario per modificare le proprie conoscenze e i propri comportamenti nell’area della progettazione e della realizzazione del proprio insegnamento (Gruppen, 2014; Coggi, 2019). L’Università di Genova ha pianificato e realizzato due edizioni del corso FOR.I.U., rispettivamente nell’A.A. 2018/19 e nell’A.A. 2019/20. Il corso dura 30 ore e si svolge con cadenza bimensile da gennaio ad aprile di ogni anno. È utilizzato un approccio Design-based research per riprogettare le varie edizioni del corso (Barab et al. 2004; Dolmans et al., 2012). Per entrambe le edizioni sono stati prescelti 30 docenti strutturati (professori ordinari, associati e ricercatori) provenienti da tutti e ventidue i dipartimenti dell’ateneo genovese. Il programma del corso prevede sei argomenti: 1. riflessione sul ruolo del docente universitario; 2. le basi psicologiche e neurofisiologiche dell’apprendimento; 3. la scrittura della scheda di insegnamento, con particolare attenzione alla scrittura degli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento, secondo il modello dell’allineamento costruttivo; 4. i metodi didattici interattivi; 5. le tecnologie per l’insegnamento; 6. i metodi di valutazione. I metodi formativi hanno cercato di privilegiare una didattica attiva e interattiva in piccoli gruppi in aula, e l’assegnazione di compiti a casa, al fine di applicare le conoscenze apprese ai propri insegnamenti, sul modello del progetto IRIDI dell’Università di Torino (Coggi, 2019). È stata utilizzata anche la valutazione formativa tramite la valutazione tra pari, o peer review, delle schede di insegnamento rinnovate. Al termine (del corso), è stato chiesto a ogni docente di riprogettare una parte di un suo insegnamento e di svolgere una mini-lezione, tramite il format del micro-teaching, utilizzando le strategie didattiche apprese durante il corso (gli incontri). [O non scrivi “corso” all’inizio, o lo cambi alla fine] I docenti hanno espresso la valutazione di FOR.I.U. tramite il metodo RSQC2. Durante il convegno verranno illustrati i risultati del gradimento da parte dei partecipanti alle due edizioni e i risultati della ri- progettazione del corso, secondo il metodo del design-based research approachFile | Dimensione | Formato | |
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