Il tema della conformità delle normative nazionali in materia di giochi e scommesse con il diritto dell’Unione europea continua a suscitare interrogativi tra i giudici degli Stati membri. In particolare, delicata è la ricerca di un equilibrio tra libertà di mercato, ordine pubblico e sociale e interessi di bilancio dello Stato. Il contributo ricostruisce i principali aspetti della giurisprudenza della Corte di giustizia su questi temi, al fine di verificare in che termini il sindacato giurisdizionale da essa posto in essere contribuisca nella ricerca di tale equilibrio. Ne emerge, allo stato, un ampio margine di discrezionalità che il diritto dell’Unione europea rimette ai legislatori nazionali nel perseguimento, in deroga alle libertà economiche fondamentali, di interessi generali ritenuti legittimi (quali la lotta alla criminalità e la tutela della salute del consumatore). La Corte ammette anche, in una certa misura, il perseguimento di interessi di natura finanziaria (ossia l’aumento degli introiti dell’Erario), a condizione che si tratti di una conseguenza accessoria di una politica nazionale giustificata da motivi di ordine pubblico o altri motivi imperativi. In assenza di un approccio normativo e politico comune a livello europeo, la rilevanza degli interessi in gioco rende probabilmente inappropriata una soluzione in via giurisprudenziale, alla quale la Corte di giustizia pare infatti sottrarsi. Si tende così a “scaricare” sui giudici nazionali il compito di accertare la necessarietà e proporzionalità (ma invero la mera “coerenza”) delle misure nazionali, nonché il rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e parità di trattamento che restano sostanzialmente l’unica leva di integrazione rigorosamente applicata dalla Corte, al fine di assicurare una concorrenza tra operatori quanto meno per l’accesso ai vari mercati nazionali. Ciò senza pregiudizio alla competenza dello Stato a predisporre legittime politiche fiscali volte a massimizzare gli introiti dell’Erario

Spunti recenti in tema di giochi e scommesse sul tavolo della Corte di giustizia

Chiara Cellerino
2021-01-01

Abstract

Il tema della conformità delle normative nazionali in materia di giochi e scommesse con il diritto dell’Unione europea continua a suscitare interrogativi tra i giudici degli Stati membri. In particolare, delicata è la ricerca di un equilibrio tra libertà di mercato, ordine pubblico e sociale e interessi di bilancio dello Stato. Il contributo ricostruisce i principali aspetti della giurisprudenza della Corte di giustizia su questi temi, al fine di verificare in che termini il sindacato giurisdizionale da essa posto in essere contribuisca nella ricerca di tale equilibrio. Ne emerge, allo stato, un ampio margine di discrezionalità che il diritto dell’Unione europea rimette ai legislatori nazionali nel perseguimento, in deroga alle libertà economiche fondamentali, di interessi generali ritenuti legittimi (quali la lotta alla criminalità e la tutela della salute del consumatore). La Corte ammette anche, in una certa misura, il perseguimento di interessi di natura finanziaria (ossia l’aumento degli introiti dell’Erario), a condizione che si tratti di una conseguenza accessoria di una politica nazionale giustificata da motivi di ordine pubblico o altri motivi imperativi. In assenza di un approccio normativo e politico comune a livello europeo, la rilevanza degli interessi in gioco rende probabilmente inappropriata una soluzione in via giurisprudenziale, alla quale la Corte di giustizia pare infatti sottrarsi. Si tende così a “scaricare” sui giudici nazionali il compito di accertare la necessarietà e proporzionalità (ma invero la mera “coerenza”) delle misure nazionali, nonché il rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e parità di trattamento che restano sostanzialmente l’unica leva di integrazione rigorosamente applicata dalla Corte, al fine di assicurare una concorrenza tra operatori quanto meno per l’accesso ai vari mercati nazionali. Ciò senza pregiudizio alla competenza dello Stato a predisporre legittime politiche fiscali volte a massimizzare gli introiti dell’Erario
2021
9788836180554
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