Da settant’anni a questa parte il cognitivismo etico dilaga; pare che addirittura tra le fila dei “Genovesi” vi siano alcune defezioni rispetto alla tradizione non-cognitivista che, apparentemente, caratterizzava la Scuola. Se Paolo Comanducci ha manifestato una certa simpatia nei confronti del costruttivismo, l’insospettabile Pierluigi Chiassoni, in alcuni scritti recenti, ha ammesso la possibilità di una «convergenza di principio» all’interno di uno stesso «spazio morale», difendendo in termini assoluti alcuni principi dell’ideologia liberal: l’obiezione di coscienza, ad esempio. Infine, è da una quindicina d’anni che Mauro Barberis propone una meta-etica che sembra compatibile con il cognitivismo. Riccardo Guastini, invece, resiste, presidiando l’idea che i giudizi di valore e le norme siano interamente soggettivi e privi di valori di verità.
Emotivism is not Dead!
SARDO A
2018-01-01
Abstract
Da settant’anni a questa parte il cognitivismo etico dilaga; pare che addirittura tra le fila dei “Genovesi” vi siano alcune defezioni rispetto alla tradizione non-cognitivista che, apparentemente, caratterizzava la Scuola. Se Paolo Comanducci ha manifestato una certa simpatia nei confronti del costruttivismo, l’insospettabile Pierluigi Chiassoni, in alcuni scritti recenti, ha ammesso la possibilità di una «convergenza di principio» all’interno di uno stesso «spazio morale», difendendo in termini assoluti alcuni principi dell’ideologia liberal: l’obiezione di coscienza, ad esempio. Infine, è da una quindicina d’anni che Mauro Barberis propone una meta-etica che sembra compatibile con il cognitivismo. Riccardo Guastini, invece, resiste, presidiando l’idea che i giudizi di valore e le norme siano interamente soggettivi e privi di valori di verità.
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