What can be the contribution of archaeology to the reconstruction of the management systems of environmental resources? And how does the reconstruction of settlement patterns and material culture change under such an approach? In this book the author answers these questions with the methodological tools provided by archaeology (archaeological excavation, archaeology of historical buildings, archaeological survey). The author tackles explicitly the relationship between archaeology and history and between archaeology and geographical, environmental or naturalistic research. The aim is to define new analytical spaces through the construction of larger records. The book reconstructs the theoretical and methodological coordinates of the research, starting from the discussions on the history of material culture and the geography of rural, and through the claim of postmedieval archaeology as a specific field of study, to the possible developments of rural archaeology, Thanks to the recent dialogue with historical ecology. These methodological proposals are applied by Anna Maria Stagno to three case studies which study different objects and contexts within the Ligurian Apennines: buildings, irrigation aqueducts, snow pits. Based on these evidences, without abandoning the archaeological perspective, the author confronts herself with the procedures and sources of historians: demographical, legal, cartographic, administrative and fiscal. The objects under research are also the opportunity to face from different perspectives a reflection on the definition, protection and valuing processes of rural heritage, which is nowadays a key element in the dynamics of the territoriesanalysed.

Quale contributo può dare l’archeologia alla ricostruzione dei sistemi di gestione delle risorse ambientali? E come cambia la ricostruzione degli assetti insediativi e della cultura materiale con un tale approccio? In questo libro, l’autrice risponde a questa domanda mettendo alla prova gli strumenti di lavoro dell’archeologia e le sue procedure di costruzione delle fonti (archeologia di scavo, archeologia dell’edilizia storica, archeologia di superficie). L’autrice affronta esplicitamente il problema delle relazioni tra archeologia e storia e tra archeologia e ricerca geografica e ambientale o naturalistica. L’obiettivo è la definizione di nuovi spazi analitici con la costruzione di serie documentarie più ampie. Il libro ricostruisce le coordinate teoriche e metodologiche della ricerca, a partire dalle discussioni sulla storia della cultura materiale e sulla geografia del popolamento rurale, e attraverso la rivendicazione del ruolo dell’archeologia postmedievale come campo di studi specifico, fino ai possibili sviluppi dell’archeologia rurale, grazie al dialogo recente con l’ecologia storica. Le proposte metodologiche sono applicate da Anna Maria Stagno a tre casi di studio, che indagano oggetti e contesti diversi all’interno dell’area appenninica ligure: edifici, acquedotti irrigui, neviere. Attraverso di essi, senza abbandonare lo sguardo di archeologa, l’autrice si misura con fonti demografiche, giurisdizionali, cartografiche, amministrative e fiscali. Gli oggetti indagati sono anche l’occasione per affrontare da diverse prospettive una riflessione sui processi di definizione, tutela e valorizzazione del patrimonio rurale, che costituiscono oggi un elemento centrale nelle dinamiche dei territori analizzati.

Gli spazi dell'archeologia rurale. Risorse ambientali e insediamenti nell'Appennino Ligure tra XV e XXI secolo

Stagno A.M.
2018-01-01

Abstract

What can be the contribution of archaeology to the reconstruction of the management systems of environmental resources? And how does the reconstruction of settlement patterns and material culture change under such an approach? In this book the author answers these questions with the methodological tools provided by archaeology (archaeological excavation, archaeology of historical buildings, archaeological survey). The author tackles explicitly the relationship between archaeology and history and between archaeology and geographical, environmental or naturalistic research. The aim is to define new analytical spaces through the construction of larger records. The book reconstructs the theoretical and methodological coordinates of the research, starting from the discussions on the history of material culture and the geography of rural, and through the claim of postmedieval archaeology as a specific field of study, to the possible developments of rural archaeology, Thanks to the recent dialogue with historical ecology. These methodological proposals are applied by Anna Maria Stagno to three case studies which study different objects and contexts within the Ligurian Apennines: buildings, irrigation aqueducts, snow pits. Based on these evidences, without abandoning the archaeological perspective, the author confronts herself with the procedures and sources of historians: demographical, legal, cartographic, administrative and fiscal. The objects under research are also the opportunity to face from different perspectives a reflection on the definition, protection and valuing processes of rural heritage, which is nowadays a key element in the dynamics of the territoriesanalysed.
2018
Quale contributo può dare l’archeologia alla ricostruzione dei sistemi di gestione delle risorse ambientali? E come cambia la ricostruzione degli assetti insediativi e della cultura materiale con un tale approccio? In questo libro, l’autrice risponde a questa domanda mettendo alla prova gli strumenti di lavoro dell’archeologia e le sue procedure di costruzione delle fonti (archeologia di scavo, archeologia dell’edilizia storica, archeologia di superficie). L’autrice affronta esplicitamente il problema delle relazioni tra archeologia e storia e tra archeologia e ricerca geografica e ambientale o naturalistica. L’obiettivo è la definizione di nuovi spazi analitici con la costruzione di serie documentarie più ampie. Il libro ricostruisce le coordinate teoriche e metodologiche della ricerca, a partire dalle discussioni sulla storia della cultura materiale e sulla geografia del popolamento rurale, e attraverso la rivendicazione del ruolo dell’archeologia postmedievale come campo di studi specifico, fino ai possibili sviluppi dell’archeologia rurale, grazie al dialogo recente con l’ecologia storica. Le proposte metodologiche sono applicate da Anna Maria Stagno a tre casi di studio, che indagano oggetti e contesti diversi all’interno dell’area appenninica ligure: edifici, acquedotti irrigui, neviere. Attraverso di essi, senza abbandonare lo sguardo di archeologa, l’autrice si misura con fonti demografiche, giurisdizionali, cartografiche, amministrative e fiscali. Gli oggetti indagati sono anche l’occasione per affrontare da diverse prospettive una riflessione sui processi di definizione, tutela e valorizzazione del patrimonio rurale, che costituiscono oggi un elemento centrale nelle dinamiche dei territori analizzati.
978-88-7814-863-5
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2018_Gli-spazi-archeologia-rurale.pdf

accesso chiuso

Tipologia: Documento in versione editoriale
Dimensione 5.42 MB
Formato Adobe PDF
5.42 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1026568
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact