Come il diritto, la musica costituisce una disciplina “ermeneutica”: l’interprete musicale parte dai grafemi componenti la partitura, razionalmente ordinati dal compositore, per ricostruire, attraverso un processo ermeneutico, il significato del testo, risolvendo complessi problemi “interpretativi” riferiti al prodotto eseguito che potrà risultare convincente o banale. Il legal process e le performing arts registrano, pertanto, degli importanti elementi comuni: come il primo è caratterizzato dal rapporto tra “creatori” del diritto, istituzioni che lo interpretano ed applicano e soggetti direttamente o indirettamente coinvolti da tali attività, così le seconde si connotano per la relazione intercorrente tra compositore, esecutore e pubblico. Poiché l’interpretazione musicale, differentemente da quella giuridica, ha una genesi più recente formandosi nella cultura europea del XIX secolo, risulta evidente l’originalità di Carlo Pellegrino, canonista calabrese che nel 1665 pubblica a Roma l’opera dal singolare titolo Museum historico-legale bipartitum in cui, mediante uno stile ed un’impostazione che affondano nel pragmatismo giuridico tipico di quel secolo le loro radici, ricerca ed evidenzia opportunamente i legami che ritiene esistano fra musica e diritto, componendo un valido strumento di chiara connotazione giuridica per chi desideri conoscere e studiare l’arte delle musica.

Tra musica e diritto: il Museum historico-legale bipartitum del canonista calabrese Carlo Pellegrino

Daniela Tarantino
2019-01-01

Abstract

Come il diritto, la musica costituisce una disciplina “ermeneutica”: l’interprete musicale parte dai grafemi componenti la partitura, razionalmente ordinati dal compositore, per ricostruire, attraverso un processo ermeneutico, il significato del testo, risolvendo complessi problemi “interpretativi” riferiti al prodotto eseguito che potrà risultare convincente o banale. Il legal process e le performing arts registrano, pertanto, degli importanti elementi comuni: come il primo è caratterizzato dal rapporto tra “creatori” del diritto, istituzioni che lo interpretano ed applicano e soggetti direttamente o indirettamente coinvolti da tali attività, così le seconde si connotano per la relazione intercorrente tra compositore, esecutore e pubblico. Poiché l’interpretazione musicale, differentemente da quella giuridica, ha una genesi più recente formandosi nella cultura europea del XIX secolo, risulta evidente l’originalità di Carlo Pellegrino, canonista calabrese che nel 1665 pubblica a Roma l’opera dal singolare titolo Museum historico-legale bipartitum in cui, mediante uno stile ed un’impostazione che affondano nel pragmatismo giuridico tipico di quel secolo le loro radici, ricerca ed evidenzia opportunamente i legami che ritiene esistano fra musica e diritto, componendo un valido strumento di chiara connotazione giuridica per chi desideri conoscere e studiare l’arte delle musica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1015029
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