L’emozione è potenzialmente insita in ogni oggetto progettato e non, e il designer, colui che forse più di ogni altro ha la responsabilità sociale del progetto, deve dunque prendere coscienza del fatto che la dimensione emotiva degli oggetti fisici può (e deve) essere progettata. Grazie alle neuroscienze, infatti, possiamo proporre approcci di metodo peculiari di questa disciplina, cercando in questo modo di descrivere ciò che avviene ad esempio nel sistema mente-cervello di un designer nel momento della creazione di un artefatto, o in quello di un utente quando con quel prodotto entra in relazione. Qualcosa di fisiologicamente universale e particolarmente individuale si adatta alle disponibilità e ai contenuti della nostra mente, permettendo che le nostre differenze culturali e i condizionamenti, legati ai luoghi e ai tempi delle diverse culture umane, possano provare il piacere estetico. In questo testo di Alessandro Bertirotti sono presenti un discreto numero di contributi di specialisti operai della conoscenza. Lo scopo sotteso è di agevolare la nostra memoria rispetto ad alcune fondamentali scoperte scientifiche sul funzionamento della nostra mente, specialmente quando incontra l’espressione artistica e tecnica dei designer contemporanei. I contributi scientifici di questi ultimi risultano quindi fondamentali per la comprensione dell’intera problematica che si vuole esporre e cercare di indagare (dalla "Prefazione", di Maria Benedetta Spadolini).

Psico-antropologia per il Design

Bertirotti, Alessandro
2017-01-01

Abstract

L’emozione è potenzialmente insita in ogni oggetto progettato e non, e il designer, colui che forse più di ogni altro ha la responsabilità sociale del progetto, deve dunque prendere coscienza del fatto che la dimensione emotiva degli oggetti fisici può (e deve) essere progettata. Grazie alle neuroscienze, infatti, possiamo proporre approcci di metodo peculiari di questa disciplina, cercando in questo modo di descrivere ciò che avviene ad esempio nel sistema mente-cervello di un designer nel momento della creazione di un artefatto, o in quello di un utente quando con quel prodotto entra in relazione. Qualcosa di fisiologicamente universale e particolarmente individuale si adatta alle disponibilità e ai contenuti della nostra mente, permettendo che le nostre differenze culturali e i condizionamenti, legati ai luoghi e ai tempi delle diverse culture umane, possano provare il piacere estetico. In questo testo di Alessandro Bertirotti sono presenti un discreto numero di contributi di specialisti operai della conoscenza. Lo scopo sotteso è di agevolare la nostra memoria rispetto ad alcune fondamentali scoperte scientifiche sul funzionamento della nostra mente, specialmente quando incontra l’espressione artistica e tecnica dei designer contemporanei. I contributi scientifici di questi ultimi risultano quindi fondamentali per la comprensione dell’intera problematica che si vuole esporre e cercare di indagare (dalla "Prefazione", di Maria Benedetta Spadolini).
2017
978-88-6984-158-3
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