Nonostante l’avanzamento delle ricerche nell’ambito della storia delle donne e, più in generale, dei gender studies, libri di testo, manuali scolastici, ma anche narrazioni rivolte a bambine, bambini, adolescenti e giovani adulti continuano a veicolare stereotipi storicamente sedimentati e difficili da superare. Non solo i modelli (culturali ed educativi) femminili, ma anche e soprattutto quelli maschili presenti nelle molteplici fonti analizzate in questo volume, si rivelano pericolosamente arretrati e spesso svincolati dalla complessità del reale. I documenti, sia quelli antichi, che quelli più recenti, presi in esame (testi letterari e scolastici, quaderni, copertine, illustrazioni, ecc.) risentono, infatti, di pregiudizi atavici, cronicizzati all’interno e fuori dalle istituzioni scolastiche. L’urgenza di decostruire in profondità gli stereotipi di genere ancora radicati all’interno degli strumenti comunicativi destinati a bambini/e e ragazzi/e ci ha spinto a intraprendere un’indagine comparativa tra Francia, Italia e Tunisia; indagine naturalmente non esaustiva, ma in grado di confermare linee di tendenza e di rivelare posizioni inaspettate. I contributi presenti all’interno del volume mostrano come siano molteplici le questioni ancora “aperte”: una rappresentazione ormai obsoleta del femminile e del maschile, non al passo rispetto ai cambiamenti storici e immaginativi, ma anche la cronica sotto-rappresentazione delle donne all’interno dei manuali di storia, spingono verso la necessità di una presa di coscienza rispetto allo scarto esistente tra le normative e le indicazioni ministeriali e le rappresentazioni scolpite nell’immaginario. Il superamento di questo iato, naturalmente, richiede un costante impegno non solo nella direzione di una produzione di testi più aggiornati, attenti alle nuove esigenze sociali e con la presenza di una pluralità di modelli educativi, ma anche di una “decostruzione” profonda delle rappresentazioni che tutt’oggi nutrono l’immaginario infantile e adolescenziale. L’analisi delle fonti e la loro interpretazione intende, in questo senso, favorire approcci critici e prospettive divergenti all’interno dei contesti, formali e informali, preposti all'educazione e alla formazione delle generazioni più giovani.

Libere per scelta, eroi per nascita. Modelli educativi femminili e maschili

Anna Antoniazzi
2019-01-01

Abstract

Nonostante l’avanzamento delle ricerche nell’ambito della storia delle donne e, più in generale, dei gender studies, libri di testo, manuali scolastici, ma anche narrazioni rivolte a bambine, bambini, adolescenti e giovani adulti continuano a veicolare stereotipi storicamente sedimentati e difficili da superare. Non solo i modelli (culturali ed educativi) femminili, ma anche e soprattutto quelli maschili presenti nelle molteplici fonti analizzate in questo volume, si rivelano pericolosamente arretrati e spesso svincolati dalla complessità del reale. I documenti, sia quelli antichi, che quelli più recenti, presi in esame (testi letterari e scolastici, quaderni, copertine, illustrazioni, ecc.) risentono, infatti, di pregiudizi atavici, cronicizzati all’interno e fuori dalle istituzioni scolastiche. L’urgenza di decostruire in profondità gli stereotipi di genere ancora radicati all’interno degli strumenti comunicativi destinati a bambini/e e ragazzi/e ci ha spinto a intraprendere un’indagine comparativa tra Francia, Italia e Tunisia; indagine naturalmente non esaustiva, ma in grado di confermare linee di tendenza e di rivelare posizioni inaspettate. I contributi presenti all’interno del volume mostrano come siano molteplici le questioni ancora “aperte”: una rappresentazione ormai obsoleta del femminile e del maschile, non al passo rispetto ai cambiamenti storici e immaginativi, ma anche la cronica sotto-rappresentazione delle donne all’interno dei manuali di storia, spingono verso la necessità di una presa di coscienza rispetto allo scarto esistente tra le normative e le indicazioni ministeriali e le rappresentazioni scolpite nell’immaginario. Il superamento di questo iato, naturalmente, richiede un costante impegno non solo nella direzione di una produzione di testi più aggiornati, attenti alle nuove esigenze sociali e con la presenza di una pluralità di modelli educativi, ma anche di una “decostruzione” profonda delle rappresentazioni che tutt’oggi nutrono l’immaginario infantile e adolescenziale. L’analisi delle fonti e la loro interpretazione intende, in questo senso, favorire approcci critici e prospettive divergenti all’interno dei contesti, formali e informali, preposti all'educazione e alla formazione delle generazioni più giovani.
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