Per una razionalizzazione della grammatica e del suo insegnamento

Uno dei difetti della tradizione grammaticale italiana, che compromette in profondità l’efficacia del suo insegnamento, è la mancanza di coerenza interna. Le grammatiche contengonomolte definizioni che sembrano funzionare se vengono accettate passivamente, ma che, una volta adottate come premesse di ragionamenti attivi, portano a conclusioni empiricamente false e metodologicamente incoerenti. Questo dato non può che portare a due risultati entrambi negativi per l’insegnamento: scoraggia l’uso delragionamento attivoda parte dell’apprendente,escredita la grammatica nel suo insieme.Gli esempi sono numerosi. Nel mio contributo, mi fermerò in particolare su due: il problema del valore del congiuntivo e la distinzione tra frase subordinata e fraseprincipale.In entrambi i casi, le definizioni si basano su presupposti sbagliati, e questa è la ragione per cui l’insegnamento grammaticalenon produce i risultati sperati: non resiste alla prova dei fatti e del ragionamento coerente, e dunque fa affidamento su un destinatario passivo.Se viceversa offriamo allo studente premesse empiricamente adeguate e concettualmente coerenti, sarà incoraggiato ad applicare le sue capacità di ragionamento coerente esattamente come è abituato a fare nelle altre discipline.