L’autore esamina il fenomeno delle migrazioni via mare alla luce delle norme convenzionali di diritto del mare (Convenzioni SAR e Salvage), evidenziando le loro criticità nel disciplinare fenomeni di pericolo in mare diversi rispetto alle migrazioni. Dà atto degli sforzi compiuti soprattutto dall’IMO per adattare queste norme sul soccorso in mare alle migrazioni, sottolineando tuttavia i limiti di confinare all’interno di convenzioni “marittime” profili diversi (controllo alle frontiere, protezione dei diritti fondamentali delle persone, o questioni (vere o presunte) di sicurezza nazionale). L’articolo passa quindi ad analizzare la disciplina applicabile in ambito UE, i.e. regime Dublino e interazioni con la disciplina del cd. spazio Schengen. Pur evidenziando alcuni tentativi di migliorare il sistema, specie col regolamento n 656/2014 che ha riformato il controllo delle frontiere esterne, l’articolo si sofferma sulle gravi lacune della disciplina UE, concepita in periodi storici e rispetto a flussi migratori ben diversi, e applicata in modo incompatibile con principi primari dell’Unione, criticando altresì la prospettiva “emergenziale” che traspare da queste norme, quando invece è necessario capire, in linea con gli studi delle N.U., che il fenomeno migratorio è stabile, caratterizza la nostra società e il futuro, e presenta assai più aspetti positivi che negativi.

Migrations by Sea in the Mediterranean: an Improvement of EU Law Is Urgently Needed

F. MUNARI
2018-01-01

Abstract

L’autore esamina il fenomeno delle migrazioni via mare alla luce delle norme convenzionali di diritto del mare (Convenzioni SAR e Salvage), evidenziando le loro criticità nel disciplinare fenomeni di pericolo in mare diversi rispetto alle migrazioni. Dà atto degli sforzi compiuti soprattutto dall’IMO per adattare queste norme sul soccorso in mare alle migrazioni, sottolineando tuttavia i limiti di confinare all’interno di convenzioni “marittime” profili diversi (controllo alle frontiere, protezione dei diritti fondamentali delle persone, o questioni (vere o presunte) di sicurezza nazionale). L’articolo passa quindi ad analizzare la disciplina applicabile in ambito UE, i.e. regime Dublino e interazioni con la disciplina del cd. spazio Schengen. Pur evidenziando alcuni tentativi di migliorare il sistema, specie col regolamento n 656/2014 che ha riformato il controllo delle frontiere esterne, l’articolo si sofferma sulle gravi lacune della disciplina UE, concepita in periodi storici e rispetto a flussi migratori ben diversi, e applicata in modo incompatibile con principi primari dell’Unione, criticando altresì la prospettiva “emergenziale” che traspare da queste norme, quando invece è necessario capire, in linea con gli studi delle N.U., che il fenomeno migratorio è stabile, caratterizza la nostra società e il futuro, e presenta assai più aspetti positivi che negativi.
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