A partire dal giugno 2015, con l’allarme terrorismo, la Francia militarizza la frontiera con l’Italia istituendo controlli sistematici. All’interno di un nuovo regime di frontiera, la Val Roja – territorio rurale delle Alpi Marittime, tra la Francia e l’Italia – diviene centrale nelle rotte migratorie verso altri paesi europei. Nasce in questa valle una rete di solidarietà ai migranti, che offre loro ospitalità, cura e sostegno giuridico. Tale rete viene criminalizzata dalla logica statale, che considera le sue attività alla stregua di quelle dei trafficanti. Contemporaneamente, i cittadini solidali denunciano le irregolarità dello Stato francese nell’applicazione della normativa sul diritto all’asilo. Il presente contributo analizza la rete di solidarietà ai migranti in Val Roja, le sue relazioni con il resto della società civile del territorio e il suo processo di criminalizzazione, caratterizzato dai cosiddetti delitti di solidarietà. La ricerca etnografica, iniziata a principio del 2017, è tuttora in corso in un contesto in continua trasformazione.

La criminalizzazione della solidarietà ai migranti in Val Roja: note dal campo

GILIBERTI, LUCA
2017-01-01

Abstract

A partire dal giugno 2015, con l’allarme terrorismo, la Francia militarizza la frontiera con l’Italia istituendo controlli sistematici. All’interno di un nuovo regime di frontiera, la Val Roja – territorio rurale delle Alpi Marittime, tra la Francia e l’Italia – diviene centrale nelle rotte migratorie verso altri paesi europei. Nasce in questa valle una rete di solidarietà ai migranti, che offre loro ospitalità, cura e sostegno giuridico. Tale rete viene criminalizzata dalla logica statale, che considera le sue attività alla stregua di quelle dei trafficanti. Contemporaneamente, i cittadini solidali denunciano le irregolarità dello Stato francese nell’applicazione della normativa sul diritto all’asilo. Il presente contributo analizza la rete di solidarietà ai migranti in Val Roja, le sue relazioni con il resto della società civile del territorio e il suo processo di criminalizzazione, caratterizzato dai cosiddetti delitti di solidarietà. La ricerca etnografica, iniziata a principio del 2017, è tuttora in corso in un contesto in continua trasformazione.
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