Nell’ultimo ventennio le imbarcazioni da diporto in legno hanno gradualmente acquisito una dimensione “storica” che tende lentamente, ma progressivamente, ad avvicinarle al concetto di patrimonio culturale. In passato questi scafi, soprattutto quelli tradizionali, venivano dismessi e demoliti per essere sostituiti con unità nuove, sicuramente più aggiornate e performanti. Oggi, grazie a una “felice” inversione di tendenza, le imbarcazioni in legno hanno conquistato una dignità nuova, sono oggetto di culto e popolano raduni nautici “dedicati” in tutto il Mediterraneo. Nei loro confronti sempre più spesso vengono attivate operazioni di recupero e restauro che ne esaltano gli antichi fasti e ne allungano il ciclo vita piuttosto che assistere inerti all’abbandono, alla dismissione o alla demolizione. Questa tendenza, encomiabile nei confronti della tutela di un patrimonio nautico che altrimenti andrebbe distrutto, è anche realmente virtuosa (come potrebbe sembrare) nei confronti della sostenibilità, del riciclo, del riuso e del LCA? Il presente saggio intende analizzare criticamente l’effettiva sostenibilità del legno come materiale per le costruzioni nautiche e il reale contributo alla sostenibilità ambientale dei processi di recupero e restauro delle unità storiche esistenti. Maria Carola Morozzo della Rocca è autrice dei paragrafi: INTRODUZIONE, UN NUOVO INIZIO, COSTRUIRE O RECUPERARE UNA BARCA IN LEGNO, UNA PRATICA SOSTENIBILE?, pp 175-187. Giulia Zappia è autrice dei paragrafi: LA CULTURA DEL RECUPERO DELLE IMBARCAZIONI COME ESTENSIONE DEL LCA, pp 187-195.
MATERIA (RECUPER)ABILE. Le imbarcazioni in legno veicolo di sostenibilità culturale e ambientale
Morozzo della Rocca e. di Bianzè Maria;Zappia Giulia
2017-01-01
Abstract
Nell’ultimo ventennio le imbarcazioni da diporto in legno hanno gradualmente acquisito una dimensione “storica” che tende lentamente, ma progressivamente, ad avvicinarle al concetto di patrimonio culturale. In passato questi scafi, soprattutto quelli tradizionali, venivano dismessi e demoliti per essere sostituiti con unità nuove, sicuramente più aggiornate e performanti. Oggi, grazie a una “felice” inversione di tendenza, le imbarcazioni in legno hanno conquistato una dignità nuova, sono oggetto di culto e popolano raduni nautici “dedicati” in tutto il Mediterraneo. Nei loro confronti sempre più spesso vengono attivate operazioni di recupero e restauro che ne esaltano gli antichi fasti e ne allungano il ciclo vita piuttosto che assistere inerti all’abbandono, alla dismissione o alla demolizione. Questa tendenza, encomiabile nei confronti della tutela di un patrimonio nautico che altrimenti andrebbe distrutto, è anche realmente virtuosa (come potrebbe sembrare) nei confronti della sostenibilità, del riciclo, del riuso e del LCA? Il presente saggio intende analizzare criticamente l’effettiva sostenibilità del legno come materiale per le costruzioni nautiche e il reale contributo alla sostenibilità ambientale dei processi di recupero e restauro delle unità storiche esistenti. Maria Carola Morozzo della Rocca è autrice dei paragrafi: INTRODUZIONE, UN NUOVO INIZIO, COSTRUIRE O RECUPERARE UNA BARCA IN LEGNO, UNA PRATICA SOSTENIBILE?, pp 175-187. Giulia Zappia è autrice dei paragrafi: LA CULTURA DEL RECUPERO DELLE IMBARCAZIONI COME ESTENSIONE DEL LCA, pp 187-195.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.