Starting from the scene, in the second book of the De nuptiis, where Philology vomits an extraordinary number and variety of books (an episode that Martianus Capella transformed, from topos against polymathy, in legitimacy of his encyclopedic operation), we examine the motif’s iconographic origins, its literary reuse by Lucian, and its constant reappearance (also in connection with the equal and opposite motif of “devoured books”) in a range of texts, from Spenser’s Faerie Queene and Ben Jonson’s Poetaster, to an English religious-political pamphlet, and then to a minor theatrical work by Goethe, Der Triumph der Empfindsamkeit. Along this adventurous history of reuses, there are constant elements – subversive lowering of the sublime; availability to the reuse and transformation; effective visual dimension – that make this motif a unique Menippean topos, and can explain its extraordinary and amazing fortune in European literature.
Partendo dalla scena, nel secondo libro del De nuptiis, in cui la Filologia vomita uno straordinario numero e varietà di libri (un episodio che Marziano Capella ha trasformato, da topos contro la polimatia, in legittimità della sua operazione enciclopedica), si esamina l'origine iconografica del motivo, il suo riutilizzo letterario da parte di Luciano, e la sua costante ricomparsa (anche in relazione al motivo uguale e opposto dei "libri divorati") in una serie di testi, dalla Faerie Queene di Spenser al Poetaster di Ben Jonson, a un opuscolo politico-religioso inglese , e poi a una piccola opera teatrale di Goethe, Der Triumph der Empfindsamkeit. Lungo questa avventurosa storia di riutilizzi, ci sono elementi costanti: l'abbassamento sovversivo del sublime; disponibilità al riutilizzo e alla trasformazione; dimensione visiva efficace - che rendono questo motivo un eccezionale topos menippeo, spiegando così la sua straordinaria e sorprendente fortuna nella letteratura europea.
Il sapere sullo stomaco e la dottrina rigettata: avventure letterarie di un motivo satirico
MORETTI, GABRIELLA
2015-01-01
Abstract
Partendo dalla scena, nel secondo libro del De nuptiis, in cui la Filologia vomita uno straordinario numero e varietà di libri (un episodio che Marziano Capella ha trasformato, da topos contro la polimatia, in legittimità della sua operazione enciclopedica), si esamina l'origine iconografica del motivo, il suo riutilizzo letterario da parte di Luciano, e la sua costante ricomparsa (anche in relazione al motivo uguale e opposto dei "libri divorati") in una serie di testi, dalla Faerie Queene di Spenser al Poetaster di Ben Jonson, a un opuscolo politico-religioso inglese , e poi a una piccola opera teatrale di Goethe, Der Triumph der Empfindsamkeit. Lungo questa avventurosa storia di riutilizzi, ci sono elementi costanti: l'abbassamento sovversivo del sublime; disponibilità al riutilizzo e alla trasformazione; dimensione visiva efficace - che rendono questo motivo un eccezionale topos menippeo, spiegando così la sua straordinaria e sorprendente fortuna nella letteratura europea.File | Dimensione | Formato | |
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