Giotto, Giovanni Pisano e Marco Romano: rapporti fra pittura e scultura nella Cappella degli Scrovegni

Il contributo prende in esame, su nuove basi e da punti di vista innovativi, un tema storiografico di rilievo, come quello dei rapporti intercorrenti fra media artistici diversi a carattere figurativo (la pittura e la scultura) contemporanei, utilizzando come campo di ricerca quello che è forse il più celebre e il più paradigmatico dei ‘palcoscenici dell’innovazione’ del Due-Trecento europeo, la cappella padovana di Enrico Scrovegni, in cui Giotto, nelle figurazioni dello zoccolo, suscita finte sculture di soggetto allegorico che fanno riscontro visivo alle sculture marmoree – poste sull’altare – di Giovanni Pisano, al monumento funerario del committente, opera dall’autore del saggio assegnata a Marco Romano (in quanto agli angeli reggicortina e alla struttura architettonica) come il ritratto fisionomico del medesimo, oggi conservato nella sacrestia. Le relazioni fra tutti questi elementi figurativi vengono qui analizzate con l’impiego combinato di metodologie di analisi diverse.