L’idea di Commedia dell’Arte (CDA) come momento fondativo del teatro, tanto nella storia come nell’attualità, fa di Vito Pandolfi un protagonista della nascita della Regia in Italia. I due percorsi teatrali inediti qui ricostruiti rappresentano gli estremi di una traiettoria: il primo pionieristico, postbellico, full of sound and fury (La Fiera delle Maschere, 1947), l’altro frutto maturo di un sistema teatrale ormai “stabilizzato” in cerca di un’improbabile araldica professionale (Isabella comica gelosa, 1959-1971); due estremi di una parabola tanto biografica, di Vito, quanto storica del teatro italiano, emblematica della “normalizzazione” della CDA, di un progressivo svuotamento del potenziale innovativo e finanche rivoluzionario che questa utopia ancora aveva nell’immediato dopoguerra.
Vito Pandolfi e la Commedia dell’Arte. Dall’Arlecchino furioso all’Isabella pietosa
CUPPONE, ROBERTO
2015-01-01
Abstract
L’idea di Commedia dell’Arte (CDA) come momento fondativo del teatro, tanto nella storia come nell’attualità, fa di Vito Pandolfi un protagonista della nascita della Regia in Italia. I due percorsi teatrali inediti qui ricostruiti rappresentano gli estremi di una traiettoria: il primo pionieristico, postbellico, full of sound and fury (La Fiera delle Maschere, 1947), l’altro frutto maturo di un sistema teatrale ormai “stabilizzato” in cerca di un’improbabile araldica professionale (Isabella comica gelosa, 1959-1971); due estremi di una parabola tanto biografica, di Vito, quanto storica del teatro italiano, emblematica della “normalizzazione” della CDA, di un progressivo svuotamento del potenziale innovativo e finanche rivoluzionario che questa utopia ancora aveva nell’immediato dopoguerra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.