Rispondere alle domande “cosa insegna la storia?” e “che cosa si deve imparare dalla storia?” rientra nei compiti della pedagogia della storia. Essa aiuta a ripensare la storia per il profilo pedagogico che sottende o riverbera. Conferire ordine al passato, facendolo però nei termini di una pedagogia umanistica, diventa il primo passaggio nel cammino verso la formazione di una coscienza della storia. La storia porta con sé un carico possente di fatti e cause, di atti ed effetti dei quali la storiografia cerca di dipanare gli ordini di senso più evidenti o anche meno palesi. La storia ci consegna dunque, se sappiamo correttamente interpretarla, le eredità del passato da cui possiamo trarre, se ne abbiamo la volontà, gli utili insegnamenti. La storia, però, non si ripete mai. Come il tempo, non è affatto ciclica. Muta e ci muta. Cambia direzione e ci costringe a inseguirne i significati spesso lasciandoci sorpresi dalla piega degli eventi. Così è la storia e con lei l’uomo che la fa. Agli esseri umani l’ufficio ermeneutico di interpretarne i generatori culturali e gli ordini di senso, affinché una pedagogia della storia aiuti a vivere il presente in vista del futuro, secondo la conoscenza e la coscienza del passato. Il testo curato da Paolo Levrero – con saggi di Mario Gennari, Paolo Levrero, Giancarla Sola e Edoardo Valter Tizzi – compie una ricognizione così articolata: 1. Pedagogia della storia e storia della pedagogia (P. Levrero) – 2. Sull’originarietà delle storie (G. Sola) – 3. Filologie della storia e Bildungsgeschichte (G. Sola) – 4. Per una civitas humanitatis (E.V. Tizzi) – 5. I generatori culturali della storia (M. Gennari, G. Sola) – 6. Pedagogia della storia e geopolitica europea (M. Gennari).

Sull'originarietà delle storie

SOLA, GIANCARLA
2016-01-01

Abstract

Rispondere alle domande “cosa insegna la storia?” e “che cosa si deve imparare dalla storia?” rientra nei compiti della pedagogia della storia. Essa aiuta a ripensare la storia per il profilo pedagogico che sottende o riverbera. Conferire ordine al passato, facendolo però nei termini di una pedagogia umanistica, diventa il primo passaggio nel cammino verso la formazione di una coscienza della storia. La storia porta con sé un carico possente di fatti e cause, di atti ed effetti dei quali la storiografia cerca di dipanare gli ordini di senso più evidenti o anche meno palesi. La storia ci consegna dunque, se sappiamo correttamente interpretarla, le eredità del passato da cui possiamo trarre, se ne abbiamo la volontà, gli utili insegnamenti. La storia, però, non si ripete mai. Come il tempo, non è affatto ciclica. Muta e ci muta. Cambia direzione e ci costringe a inseguirne i significati spesso lasciandoci sorpresi dalla piega degli eventi. Così è la storia e con lei l’uomo che la fa. Agli esseri umani l’ufficio ermeneutico di interpretarne i generatori culturali e gli ordini di senso, affinché una pedagogia della storia aiuti a vivere il presente in vista del futuro, secondo la conoscenza e la coscienza del passato. Il testo curato da Paolo Levrero – con saggi di Mario Gennari, Paolo Levrero, Giancarla Sola e Edoardo Valter Tizzi – compie una ricognizione così articolata: 1. Pedagogia della storia e storia della pedagogia (P. Levrero) – 2. Sull’originarietà delle storie (G. Sola) – 3. Filologie della storia e Bildungsgeschichte (G. Sola) – 4. Per una civitas humanitatis (E.V. Tizzi) – 5. I generatori culturali della storia (M. Gennari, G. Sola) – 6. Pedagogia della storia e geopolitica europea (M. Gennari).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/850836
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