Il contributo presenta tre aspetti specifici di ricerche empiriche che fondano la loro dimensione qualitativa sulla biografia e sulla narrazione; quindi sull’analisi e interpretazione del dato testuale raccolto con interviste, focus group, questionari autocompilati con alcune domande a risposta aperta, memoriali. Tutte le ricerche presentate, pur se molto differenti tra loro per approccio metodologico e per tipologia e diffusione dei dati, hanno in comune il valore attribuito alla parola e alla storia personale. Nel primo caso, la biografia è lo strumento tramite il quale è possibile definire se stessi, la propria esperienza, e dare forma di storia al proprio “progetto di vita”. Le biografie personali entrano nel quadro teorico di riferimento del ricercatore e contaminano non solo il modello che si sta definendo ma – in maniera maggiormente evidente – la relazione tra il ricercatore e le persone interpellate. Nell’ascolto mediato dagli strumenti di raccolta dati (qualitativi) il ricercatore si dedica all’altro, costruisce relazioni durature che renderanno il suo lavoro dotato di un bagaglio empatico ed affettivo imprevisto. Nella seconda esperienza, la biografia è uno degli strumenti professionali che fanno parte delle competenze che un educatore dovrebbe sviluppare al fine di consentire una “professionalizzazione” dell’intervento riflessivo, sia esso in formazione, in tirocinio oppure in servizio. Il diario personale è l’occasione per rendere espliciti se stessi, sostenendo il proprio percorso personale, il processo amministrativo-documentale e giustificando dialetticamente gli esiti di valutazione emersi dai tutor. Le griglie di valutazione e le relazioni tra tutor e co-tutor fungono da elementi di aggancio per consolidare teoria e pratica, qualità e quantità, le dimensioni del “fare” e quella dell’”essere”. Nella terza ricerca presentata, la biografia è lo strumento con il quale si devono raccogliere le informazioni utili a costruire strumenti e protocolli di lavoro. In questo caso le “storie” vanno a definire e concettualizzare le esperienze in costrutti e indicatori che devono diventare assunti di una qualità negoziata dal basso, costituendo riferimento per una comunità diffusa.

La biografia nelle professioni educative: strumento per fare ricerca, documentare e valutare

TRAVERSO, ANDREA;Lampugnani Paola Alessia;
2016-01-01

Abstract

Il contributo presenta tre aspetti specifici di ricerche empiriche che fondano la loro dimensione qualitativa sulla biografia e sulla narrazione; quindi sull’analisi e interpretazione del dato testuale raccolto con interviste, focus group, questionari autocompilati con alcune domande a risposta aperta, memoriali. Tutte le ricerche presentate, pur se molto differenti tra loro per approccio metodologico e per tipologia e diffusione dei dati, hanno in comune il valore attribuito alla parola e alla storia personale. Nel primo caso, la biografia è lo strumento tramite il quale è possibile definire se stessi, la propria esperienza, e dare forma di storia al proprio “progetto di vita”. Le biografie personali entrano nel quadro teorico di riferimento del ricercatore e contaminano non solo il modello che si sta definendo ma – in maniera maggiormente evidente – la relazione tra il ricercatore e le persone interpellate. Nell’ascolto mediato dagli strumenti di raccolta dati (qualitativi) il ricercatore si dedica all’altro, costruisce relazioni durature che renderanno il suo lavoro dotato di un bagaglio empatico ed affettivo imprevisto. Nella seconda esperienza, la biografia è uno degli strumenti professionali che fanno parte delle competenze che un educatore dovrebbe sviluppare al fine di consentire una “professionalizzazione” dell’intervento riflessivo, sia esso in formazione, in tirocinio oppure in servizio. Il diario personale è l’occasione per rendere espliciti se stessi, sostenendo il proprio percorso personale, il processo amministrativo-documentale e giustificando dialetticamente gli esiti di valutazione emersi dai tutor. Le griglie di valutazione e le relazioni tra tutor e co-tutor fungono da elementi di aggancio per consolidare teoria e pratica, qualità e quantità, le dimensioni del “fare” e quella dell’”essere”. Nella terza ricerca presentata, la biografia è lo strumento con il quale si devono raccogliere le informazioni utili a costruire strumenti e protocolli di lavoro. In questo caso le “storie” vanno a definire e concettualizzare le esperienze in costrutti e indicatori che devono diventare assunti di una qualità negoziata dal basso, costituendo riferimento per una comunità diffusa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/844953
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