The essay illustrates the labor issues in Italy in the light of the international economic recession that began in 2008. In particular, it shows how the global processes of relocation of the financial capital, gradually emancipated from the occupation, have increasingly compromised the traditional concept of the labour market as a social institution, aimed to the match between labor offer and demand, typically regulated by the state. Especially in the Italian case, suffering of limited economic productivity, the employment policies addressed to face the crisis have revealed in time to be substantially incomplete. So, the aim to achieve a more dynamic market has mainly produced an uncontrolled labor flexibility without adequate social safety tools, increasing social inequalities and penalizing especially the youngest component of the workforce. The contribution analyzes the aforementioned issues by declining them in a plurality of perspectives, starting from the examination of the global scenario, passing through the consequences for firms and companies, till the cost for the individual worker.

Il contributo illustra le problematiche del lavoro in Italia alla luce della recessione economica internazionale iniziata nel 2008. In particolare, si evidenzia come i processi globali di finanziarizzazione e delocalizzazione del capitale, progressivamente emancipatosi dall’occupazione, abbiano sempre più compromesso la tradizionale concezione del mercato del lavoro quale istituzione sociale per l’incontro tra domanda e offerta regolamentata dallo Stato. Specie nel caso italiano, a una produttività economica in cronica sofferenza si è risposto con politiche del lavoro rivelatesi nel tempo sostanzialmente incomplete. Così, l’intento di realizzare un mercato più dinamico ha prodotto principalmente una flessibilità incontrollata e priva di adeguati ammortizzatori sociali, aumentando le disuguaglianze sociali e penalizzando soprattutto la componente più giovane della forza lavoro. Il contributo osserva le tematiche anzidette declinandole in una pluralità di prospettive, passando dall’esame dello scenario globale alle conseguenze per il mondo delle imprese e alla prospettiva individuale dei singoli lavoratori.

Introduzione. Ripensare il lavoro per uscire dalla crisi

POLI, STEFANO
2013-01-01

Abstract

The essay illustrates the labor issues in Italy in the light of the international economic recession that began in 2008. In particular, it shows how the global processes of relocation of the financial capital, gradually emancipated from the occupation, have increasingly compromised the traditional concept of the labour market as a social institution, aimed to the match between labor offer and demand, typically regulated by the state. Especially in the Italian case, suffering of limited economic productivity, the employment policies addressed to face the crisis have revealed in time to be substantially incomplete. So, the aim to achieve a more dynamic market has mainly produced an uncontrolled labor flexibility without adequate social safety tools, increasing social inequalities and penalizing especially the youngest component of the workforce. The contribution analyzes the aforementioned issues by declining them in a plurality of perspectives, starting from the examination of the global scenario, passing through the consequences for firms and companies, till the cost for the individual worker.
2013
Il contributo illustra le problematiche del lavoro in Italia alla luce della recessione economica internazionale iniziata nel 2008. In particolare, si evidenzia come i processi globali di finanziarizzazione e delocalizzazione del capitale, progressivamente emancipatosi dall’occupazione, abbiano sempre più compromesso la tradizionale concezione del mercato del lavoro quale istituzione sociale per l’incontro tra domanda e offerta regolamentata dallo Stato. Specie nel caso italiano, a una produttività economica in cronica sofferenza si è risposto con politiche del lavoro rivelatesi nel tempo sostanzialmente incomplete. Così, l’intento di realizzare un mercato più dinamico ha prodotto principalmente una flessibilità incontrollata e priva di adeguati ammortizzatori sociali, aumentando le disuguaglianze sociali e penalizzando soprattutto la componente più giovane della forza lavoro. Il contributo osserva le tematiche anzidette declinandole in una pluralità di prospettive, passando dall’esame dello scenario globale alle conseguenze per il mondo delle imprese e alla prospettiva individuale dei singoli lavoratori.
978-88-204-4791-5
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