Sullo sfondo del suo costante interesse per le problematiche dell’etica, Romano Guardini ha messo a fuoco il tema della virtù soprattutto in Ethik (1962) e in Tugenden. Meditationen über Gestalten sittlichenLebens (1963). In questi scritti (che raccolgono anche le importanti esperienze descritte nei suoi fondamentali Briefe über Selbstbildung del 1930) l’approccio fenomenologico a lui consueto consente a Guardini di mettere a fuoco sia la complessa struttura della “virtù”, sia il suo stretto legame con la concretezza dell’esistenza umana, sia infine, sulla scia delle pagine della Repubblica di Platone che evidenziano la stretta correlazione tra essa e il Bene, il carattere di autentica ‘liberazione’ della vita umana rivestito appunto dalla virtù, se considerata non come espressione di una mera precettistica o di un puro formalismo. Scarsamente considerate dagli studiosi (soprattutto in area italiana) queste tematiche guardiniane hanno non poco contribuito al movimento contemporaneo di ‘riabilitazione della virtù’, avviato in Germania in particolare da Max Scheler con il suo saggio Zur Rehabilitierung der Tugend pubblicato nel 1913.

«Forme secondo cui l’uomo sta nel bene». Le virtù nella riflessione di Romano Guardini

MAURO, LETTERIO
2014-01-01

Abstract

Sullo sfondo del suo costante interesse per le problematiche dell’etica, Romano Guardini ha messo a fuoco il tema della virtù soprattutto in Ethik (1962) e in Tugenden. Meditationen über Gestalten sittlichenLebens (1963). In questi scritti (che raccolgono anche le importanti esperienze descritte nei suoi fondamentali Briefe über Selbstbildung del 1930) l’approccio fenomenologico a lui consueto consente a Guardini di mettere a fuoco sia la complessa struttura della “virtù”, sia il suo stretto legame con la concretezza dell’esistenza umana, sia infine, sulla scia delle pagine della Repubblica di Platone che evidenziano la stretta correlazione tra essa e il Bene, il carattere di autentica ‘liberazione’ della vita umana rivestito appunto dalla virtù, se considerata non come espressione di una mera precettistica o di un puro formalismo. Scarsamente considerate dagli studiosi (soprattutto in area italiana) queste tematiche guardiniane hanno non poco contribuito al movimento contemporaneo di ‘riabilitazione della virtù’, avviato in Germania in particolare da Max Scheler con il suo saggio Zur Rehabilitierung der Tugend pubblicato nel 1913.
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