Il presente contributo si propone di analizzare gli elementi di debolezza dell’attuale assetto normativo dell’Unione Monetaria ed Economica (UME) e di valutare le possibili linee evolutive del sistema. Delineate le ragioni della sostanziale inadeguatezza delle pertinenti disposizioni del TFUE all’indomani della c.d. crisi dei debiti sovrani, si evidenziano le difficoltà manifestate dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE) nel garantire, con la propria interpretazione, la coerenza complessiva dell’UME con il trattato istitutivo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Sul punto, è esaminata la sentenza Pringle della CGUE, sottolineandone le criticità dell’impianto motivazionale. L’analisi è poi ampliata alla giurisprudenza delle corti costituzionali nazionali: significativo è l’esempio del Corte Costituzionale Federale Tedesca (Bundesvervassungsgericht – BVG), il cui orientamento, a partire dal Lissabon-Urteil fino al rinvio pregiudiziale relativo al caso Gauweiler, appare finalizzato ad esercitare, tramite una reviviscenza della teoria dei contro-limiti, un potere di condizionamento rispetto al proprio esecutivo e, in ultima analisi, sulle stesse istituzioni unionali. Anche se altre corti costituzionali nazionali sembrano maggiormente rispettose del principio di leale cooperazione, si sottolinea la necessità di un intervento di ampio respiro da parte delle istituzioni dell’Unione, soprattutto al fine di estendere le garanzie previste dall’ordinamento unionale in tema di diritti fondamentali.

Crisi dell’euro e crisi delle regole: rule of law o ragion politica? Il diritto dell’Unione europea dinanzi a nuove sfide

MUNARI, FRANCESCO
2015-01-01

Abstract

Il presente contributo si propone di analizzare gli elementi di debolezza dell’attuale assetto normativo dell’Unione Monetaria ed Economica (UME) e di valutare le possibili linee evolutive del sistema. Delineate le ragioni della sostanziale inadeguatezza delle pertinenti disposizioni del TFUE all’indomani della c.d. crisi dei debiti sovrani, si evidenziano le difficoltà manifestate dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE) nel garantire, con la propria interpretazione, la coerenza complessiva dell’UME con il trattato istitutivo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Sul punto, è esaminata la sentenza Pringle della CGUE, sottolineandone le criticità dell’impianto motivazionale. L’analisi è poi ampliata alla giurisprudenza delle corti costituzionali nazionali: significativo è l’esempio del Corte Costituzionale Federale Tedesca (Bundesvervassungsgericht – BVG), il cui orientamento, a partire dal Lissabon-Urteil fino al rinvio pregiudiziale relativo al caso Gauweiler, appare finalizzato ad esercitare, tramite una reviviscenza della teoria dei contro-limiti, un potere di condizionamento rispetto al proprio esecutivo e, in ultima analisi, sulle stesse istituzioni unionali. Anche se altre corti costituzionali nazionali sembrano maggiormente rispettose del principio di leale cooperazione, si sottolinea la necessità di un intervento di ampio respiro da parte delle istituzioni dell’Unione, soprattutto al fine di estendere le garanzie previste dall’ordinamento unionale in tema di diritti fondamentali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/820386
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