L’articolo si propone di analizzare, alla luce dei principi costituzionali e di diritto tributario, la legittimità costituzionale della tassa di trecento euro sulle domande di riconoscimento della cittadinanza italiana, introdotta con l’art. 5-bis del d.l. n. 66 del 2014. Il nuovo prelievo, pur scontando diversi profili di irragionevole discriminazione tra situazioni analoghe e un possibile vulnus al principio sancito dall’art. 22 della Costituzione, potrebbe comunque rappresentare un’occasione utile per tornare a ripensare il dogma interpretativo della insidacabilità costituzionale della normativa in materia dei c.d. “tributi commutativi”, ad oggi censurabile solo in caso di assoluta arbitrarietà.

La nuova tassa per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana

CAMPODONICO, FRANCESCO
2015-01-01

Abstract

L’articolo si propone di analizzare, alla luce dei principi costituzionali e di diritto tributario, la legittimità costituzionale della tassa di trecento euro sulle domande di riconoscimento della cittadinanza italiana, introdotta con l’art. 5-bis del d.l. n. 66 del 2014. Il nuovo prelievo, pur scontando diversi profili di irragionevole discriminazione tra situazioni analoghe e un possibile vulnus al principio sancito dall’art. 22 della Costituzione, potrebbe comunque rappresentare un’occasione utile per tornare a ripensare il dogma interpretativo della insidacabilità costituzionale della normativa in materia dei c.d. “tributi commutativi”, ad oggi censurabile solo in caso di assoluta arbitrarietà.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/811181
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