Tesi sostenuta: Benché la presenza dei corsi d’acqua sia stata alla base della definizione e del fiorire di molte città, nell’evolversi di questi contesti, specie sulle sponde mediterranee dove le dimensioni e la portata dei rii è spesso non è particolarmente significativa, la presenza di fiumi all’interno dei territori urbani è arrivata a costituire, oggi, una delle situazioni più ricche di problematicità e rischio. Tuttavia di fronte alle pressanti spinte culturali, sociali ed economiche a un rinnovamento in chiave sostenibile ed ecocompatibile degli spazi urbani, questi contesti, anche grazie alla loro strutturale e spesso osmotica relazione con gli agglomerati storici delle città, sembrano potersi proporre come ideali propulsori in un generale processo di rinaturactivazione urbana. Campo entro il quale la tesi trova argomentazioni: Questo studio s’inserisce all’interno di una ricerca del programma IEVP‐CTMED dal titolo F.P.a.D “Les fleuves méditerranéens : un patrimoine commun au service du développement local”. Specie del bacino mediterraneo ed in particolare in casi come Genova, dove il fattore morfologicamente e strutturalmente significativo rispetto all’insediamento è sempre stato il numero e non la dimensione o la portata dei corsi d’acqua, in molte realtà urbane, a causa della spregiudicata speculazione edilizia e a una mancata corretta pianificazione, allo sviluppo insediativo è corrisposto un progressivo degrado ambientale e una saturazione spaziale delle aree fluviali. Questi processi, accelerati dall’avanzamento tecnologico e indotti dalla necessità di ampliare le città, a fronte di un aumento sempre crescente degli abitanti, in particolare negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e del boom industriale, hanno fatto si che i fiumi, oggi, siano visti e vissuti come delle presenze inutili e spesso, a fronte del ripetersi di esondazioni e alluvioni, pericolose. La rinnovata attenzione ecologica, oggi, pone in evidenza, tuttavia, non solo la ricchezza, storico‐paesistica, ma anche e soprattutto le intrinseche e sottese potenzialità, sistemico‐spaziali, di questi contesti che, per la loro condizione intrusiva, penetrante e intersecante rispetto all’aggregato urbano, si definiscono, in un ottica di ridefinizione sostenibile e multi‐funzionale degli spazi, come parti importanti nell’articolazione e definizione di sistemi d’infrastrutture verdi nella città, quali livelli integrativi, alternativi e potenzianti dei circuiti e degli scenari consolidati. Prospettive di lavoro: Questo contesto logico diviene l’interessante occasione: ‐ per comprendere, indagare e confrontare le diverse forme (critiche e potenziali) dei contesti urbano‐fluviali nel Mediterraneo, riconoscendone e distinguendone spazi e dimensioni fisiche e concettuali; ‐ per individuare indirizzi e azioni atte, da un lato, a risolvere le problematiche e rischi legati alla presenza del fiume, dall’atro, a promuovere le risorse e le relazioni oggi negate o sottese. In questo senso Genova, nonostante la dimensione dei suoi torrenti, rappresenta un caso emblematico, un ideale laboratorio‐provetta, per la complessità e varietà delle interazioni che intrattiene con i suoi rii in una superficie territoriale contenuta.

SMART Med.Urban-River. I contesti urbano-fluviali mediterranei quali scenari privilegiati per lo sviluppo di nuove interazioni e dimensioni città-natura. Genova laboratorio provetta

NAN, EMANUELA
2013-01-01

Abstract

Tesi sostenuta: Benché la presenza dei corsi d’acqua sia stata alla base della definizione e del fiorire di molte città, nell’evolversi di questi contesti, specie sulle sponde mediterranee dove le dimensioni e la portata dei rii è spesso non è particolarmente significativa, la presenza di fiumi all’interno dei territori urbani è arrivata a costituire, oggi, una delle situazioni più ricche di problematicità e rischio. Tuttavia di fronte alle pressanti spinte culturali, sociali ed economiche a un rinnovamento in chiave sostenibile ed ecocompatibile degli spazi urbani, questi contesti, anche grazie alla loro strutturale e spesso osmotica relazione con gli agglomerati storici delle città, sembrano potersi proporre come ideali propulsori in un generale processo di rinaturactivazione urbana. Campo entro il quale la tesi trova argomentazioni: Questo studio s’inserisce all’interno di una ricerca del programma IEVP‐CTMED dal titolo F.P.a.D “Les fleuves méditerranéens : un patrimoine commun au service du développement local”. Specie del bacino mediterraneo ed in particolare in casi come Genova, dove il fattore morfologicamente e strutturalmente significativo rispetto all’insediamento è sempre stato il numero e non la dimensione o la portata dei corsi d’acqua, in molte realtà urbane, a causa della spregiudicata speculazione edilizia e a una mancata corretta pianificazione, allo sviluppo insediativo è corrisposto un progressivo degrado ambientale e una saturazione spaziale delle aree fluviali. Questi processi, accelerati dall’avanzamento tecnologico e indotti dalla necessità di ampliare le città, a fronte di un aumento sempre crescente degli abitanti, in particolare negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e del boom industriale, hanno fatto si che i fiumi, oggi, siano visti e vissuti come delle presenze inutili e spesso, a fronte del ripetersi di esondazioni e alluvioni, pericolose. La rinnovata attenzione ecologica, oggi, pone in evidenza, tuttavia, non solo la ricchezza, storico‐paesistica, ma anche e soprattutto le intrinseche e sottese potenzialità, sistemico‐spaziali, di questi contesti che, per la loro condizione intrusiva, penetrante e intersecante rispetto all’aggregato urbano, si definiscono, in un ottica di ridefinizione sostenibile e multi‐funzionale degli spazi, come parti importanti nell’articolazione e definizione di sistemi d’infrastrutture verdi nella città, quali livelli integrativi, alternativi e potenzianti dei circuiti e degli scenari consolidati. Prospettive di lavoro: Questo contesto logico diviene l’interessante occasione: ‐ per comprendere, indagare e confrontare le diverse forme (critiche e potenziali) dei contesti urbano‐fluviali nel Mediterraneo, riconoscendone e distinguendone spazi e dimensioni fisiche e concettuali; ‐ per individuare indirizzi e azioni atte, da un lato, a risolvere le problematiche e rischi legati alla presenza del fiume, dall’atro, a promuovere le risorse e le relazioni oggi negate o sottese. In questo senso Genova, nonostante la dimensione dei suoi torrenti, rappresenta un caso emblematico, un ideale laboratorio‐provetta, per la complessità e varietà delle interazioni che intrattiene con i suoi rii in una superficie territoriale contenuta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/810446
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