La crescente attenzione all’ecologia e il diffondersi del desiderio di sostenibilità, infatti, non solo o tanto, per la volontà di rinunciare alle risorse inquinanti in favore di nuove fonti e forme energetiche, ma soprattutto grazie e per alla riscoperta ed esaltazione delle specificità e del valore intrinseco e potenziale di ciascun contesto, spingono a un evoluzione e rinnovo della concezione energetica: da sistemicamente consumistica a organismicamente rinaturactivante. L’energia e le sue fonti, in questa nuova prospettiva, non sono più, dunque, da intendersi come uno strumento, un’applicazione genericamente e uniformemente introdotta e prodotta sui e nei territori per il loro funzionamento, ma bensì come una valenza, come tale variabile sia per forme che distribuzione, dei territori stessi. Se la ridefinizione energetica dei territori si configura, così, come uno strumento di revisione e critica della pianificazione passata e, al contempo, di proposizione e proiezione per future azioni e interventi di trasformazione questo appare con particolare evidenza in territori come quelli mediterranei, dove la possibilità di attingere a enormi risorse energetiche rinnovabili e pulite, si trova a confrontarsi con la realtà di contesti secolarmente stratificati e saturi, in cui, forse come in nessun altro luogo, paesaggi e scenari di pregio e valore ambientale e storico si trovano mescolati e intrecciati a situazioni di degrado, svalore e abbandono. La nuova concezione dell’energia come un abito a‐scalare e a‐perimetrale su misura del territorio evidenzia così tutte le potenzialità e le possibilità della rinaturactivazione quale strategia di trasformazione e sviluppo dei territori odierni.

Energy renturactivation of the mediterranean region new green dimension

NAN, EMANUELA
2013-01-01

Abstract

La crescente attenzione all’ecologia e il diffondersi del desiderio di sostenibilità, infatti, non solo o tanto, per la volontà di rinunciare alle risorse inquinanti in favore di nuove fonti e forme energetiche, ma soprattutto grazie e per alla riscoperta ed esaltazione delle specificità e del valore intrinseco e potenziale di ciascun contesto, spingono a un evoluzione e rinnovo della concezione energetica: da sistemicamente consumistica a organismicamente rinaturactivante. L’energia e le sue fonti, in questa nuova prospettiva, non sono più, dunque, da intendersi come uno strumento, un’applicazione genericamente e uniformemente introdotta e prodotta sui e nei territori per il loro funzionamento, ma bensì come una valenza, come tale variabile sia per forme che distribuzione, dei territori stessi. Se la ridefinizione energetica dei territori si configura, così, come uno strumento di revisione e critica della pianificazione passata e, al contempo, di proposizione e proiezione per future azioni e interventi di trasformazione questo appare con particolare evidenza in territori come quelli mediterranei, dove la possibilità di attingere a enormi risorse energetiche rinnovabili e pulite, si trova a confrontarsi con la realtà di contesti secolarmente stratificati e saturi, in cui, forse come in nessun altro luogo, paesaggi e scenari di pregio e valore ambientale e storico si trovano mescolati e intrecciati a situazioni di degrado, svalore e abbandono. La nuova concezione dell’energia come un abito a‐scalare e a‐perimetrale su misura del territorio evidenzia così tutte le potenzialità e le possibilità della rinaturactivazione quale strategia di trasformazione e sviluppo dei territori odierni.
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