Tutti i territori costieri mediterranei, oggi, in generale, sono di fatto utilizzati sempre più come un “menu” all’interno del quale diversi utenti si spostano sempre più liberamente e uniformemente secondo le proprie necessità, ma non è sempre stato così, storicamente gli insediamenti del bacino Mediterraneo sono nati e cresciuti articolando un complesso e geograficamente caratterizzato sistema d’interdipendenze tra scali commerciali principali e/o piccoli villaggi più o meno limitrofi. Nella loro evoluzione turistica, questi territori sono stati fortemente segnati dalla impostazione sistemica originaria dando luogo a una molteplicità ricca e complessa di modelli. Tuttavia questa condizione di valore tende a scomparire appiattendosi sotto la pressione delle ondate di utenti che periodicamente e sempre più indistintamente si riversano sulle coste del Mediterraneo. Un’area che, forse più delle altre, mostra tutta la criticità di questo fenomeno è quella definita Arco Latino, costituita dalla sequenza dei litorali Spagnoli, Francesi e Italiani che ciclicamente, specie nella stagione estiva, raddoppiano se non triplicano la propria popolazione dando luogo a tutta una serie di disfunzioni, tali che, l’afflusso turistico, pur costituendo la principale risorsa economica di questi territori, allo stesso tempo è anche la principale e più grave causa di degrado e rischio in termini di sostenibilità sia sotto il profilo ecologico che gestionale. Il gran numero di variabili in gioco è ciò che rende difficile la definizione e progettazione funzionale di questi contesti. Esigenze e richieste degli utenti abitanti e turisti, infatti, sono tutt’altro che omogenee e vanno declinandosi oltre che ovviamente in base al periodo (estate e inverno, ma anche più nel particolare vacanze natalizie, pasquali,…) anche e non meno in base all’età (bambini, giovani, adulti, anziani), alle aggregazioni (famiglie, colonie, gruppi di amici,…), al tempo di permanenza, … Il contributo, sulla base di un’analisi della distribuzione dei pesi e delle dinamiche turistiche in atto nelle tre regioni dell’Arco Latino, vuole proporre un ripensamento delle strategie di pianificazione di queste aree con particolare attenzione alle località minori in un’ottica di sostenibilità variabile pensata su misura del territorio capace di tenere conto delle trasformazioni stagionali.

Territori elastico. Sviluppo sostenibile delle località costiere mediterranee

NAN, EMANUELA
2012-01-01

Abstract

Tutti i territori costieri mediterranei, oggi, in generale, sono di fatto utilizzati sempre più come un “menu” all’interno del quale diversi utenti si spostano sempre più liberamente e uniformemente secondo le proprie necessità, ma non è sempre stato così, storicamente gli insediamenti del bacino Mediterraneo sono nati e cresciuti articolando un complesso e geograficamente caratterizzato sistema d’interdipendenze tra scali commerciali principali e/o piccoli villaggi più o meno limitrofi. Nella loro evoluzione turistica, questi territori sono stati fortemente segnati dalla impostazione sistemica originaria dando luogo a una molteplicità ricca e complessa di modelli. Tuttavia questa condizione di valore tende a scomparire appiattendosi sotto la pressione delle ondate di utenti che periodicamente e sempre più indistintamente si riversano sulle coste del Mediterraneo. Un’area che, forse più delle altre, mostra tutta la criticità di questo fenomeno è quella definita Arco Latino, costituita dalla sequenza dei litorali Spagnoli, Francesi e Italiani che ciclicamente, specie nella stagione estiva, raddoppiano se non triplicano la propria popolazione dando luogo a tutta una serie di disfunzioni, tali che, l’afflusso turistico, pur costituendo la principale risorsa economica di questi territori, allo stesso tempo è anche la principale e più grave causa di degrado e rischio in termini di sostenibilità sia sotto il profilo ecologico che gestionale. Il gran numero di variabili in gioco è ciò che rende difficile la definizione e progettazione funzionale di questi contesti. Esigenze e richieste degli utenti abitanti e turisti, infatti, sono tutt’altro che omogenee e vanno declinandosi oltre che ovviamente in base al periodo (estate e inverno, ma anche più nel particolare vacanze natalizie, pasquali,…) anche e non meno in base all’età (bambini, giovani, adulti, anziani), alle aggregazioni (famiglie, colonie, gruppi di amici,…), al tempo di permanenza, … Il contributo, sulla base di un’analisi della distribuzione dei pesi e delle dinamiche turistiche in atto nelle tre regioni dell’Arco Latino, vuole proporre un ripensamento delle strategie di pianificazione di queste aree con particolare attenzione alle località minori in un’ottica di sostenibilità variabile pensata su misura del territorio capace di tenere conto delle trasformazioni stagionali.
2012
9788895597133
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/810366
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