Dopo aver delineato alcuni aspetti del non facile rapporto di amicizia tra Sereni e Giudici utilizzando la corrispondenza epistolare (per gran parte inedita) e altri documenti, l'articolo analizza la poesia "Un tardo colloquio" di Giudici, nella quale è centrale la figura di Sereni. La lettura del testo consente di mettere in evidenza come l’autore non affidi ai versi il resoconto di vicende personali e private, ma intenda mettere in risalto la prerogativa specifica dell’esercizio della poesia: quella di recuperare, al di là di quanto è effimero e contingente, temi e problematiche di più significativo rilievo come l’avvertenza del tempo, la tensione tra realtà quotidiana e assoluto, la tenace forza di resistenza garantita dalla poesia.
Lettura di "Un tardo colloquio": immagine e memoria di Vittorio Sereni in una poesia di Giovanni Giudici
SURDICH, LUIGI
2013-01-01
Abstract
Dopo aver delineato alcuni aspetti del non facile rapporto di amicizia tra Sereni e Giudici utilizzando la corrispondenza epistolare (per gran parte inedita) e altri documenti, l'articolo analizza la poesia "Un tardo colloquio" di Giudici, nella quale è centrale la figura di Sereni. La lettura del testo consente di mettere in evidenza come l’autore non affidi ai versi il resoconto di vicende personali e private, ma intenda mettere in risalto la prerogativa specifica dell’esercizio della poesia: quella di recuperare, al di là di quanto è effimero e contingente, temi e problematiche di più significativo rilievo come l’avvertenza del tempo, la tensione tra realtà quotidiana e assoluto, la tenace forza di resistenza garantita dalla poesia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.